«Siccome ho parenti, amici e fan allarmati dalla notizia che gira su Parigi, sento di dover intervenire. Soprattutto perché ciò che leggo mi dicono non corrispondere esattamente a ciò che è avvenuto».
Inizia così il tweet di ieri sera con cui Laura Pausini rassicura su quello che è accaduto fuori dal concerto sold out all’Accor Arena di Parigi-Bercy che ha tenuto lunedì sera. Secondo quanto riportano i giornali francesi, mentre si svolgeva lo show o poco prima dell’inizio, un uomo di 21 anni ha sparato 17 colpi di pistola contro una porta a vetri antiproiettile di un’uscita di emergenza del palazzetto con una calibro 7,65 mm ed è stato arrestato.
Secondo quanto riporta Figaro, l’uomo aveva anche un coltello e un cacciavite. Dopo essere stato fermato, l’uomo ha detto di essere «d’accordo con Booba (il rapper francese, ndr) e con gli agricoltori» e di voler «cambiare il mondo». Secondo quanto scrivono i responsabili dell’Accor, «l’uomo parlava in modo incoerente di tutta una serie di argomenti di attualità». Non ci sono stati feriti.
«Mi sono documentata nelle ultime ore», scrive Pausini. «Ieri sera (e sia io che il pubblico presente lo abbiamo scoperto come voi solo oggi!) fuori dal palasport dove si è tenuto il mio concerto di Parigi, un uomo in stato confusionale ha sparato ad una delle porte secondarie del palasport ed è stato arrestato. Nessuno di noi si è accorto di nulla. Lo spettacolo è iniziato ed è finito senza che noi sapessimo nulla e senza alcun problema. Ripeto, io stessa l’ho scoperto oggi dai giornali».
Secondo alcuni titoli italiani, l’uomo avrebbe sparato perché non lo facevano entrare nella struttura durante il concerto. Ma, dice Pausini, «l’accaduto non ha nulla a che fare con il nostro tour».
In risposta a un’utente di X, Pausini aggiunge che «viene spiegato come se fosse successo al mio concerto, con il pubblico, in realtà non è andata così», per poi ribadire in un’altra risposta: «Capisco che la notizia possa attirare attenzione ma come sempre bisogna ingigantirla per scrivere… non è successo nulla a nessuno dei presenti, che appunto, non sapevano nulla».