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Le canzoni prodotte con l’intelligenza artificiale non potranno competere ai Grammy

L'Academy ha confermato che i brani realizzati con l'IA e che utilizzano voci di artisti conosciuti senza permesso non saranno considerati idonei

Foto: Frederic J. Brown/AFP/Getty Images

Le canzoni realizzate con l’intelligenza artificiale non potranno essere considerate per i Grammy. O meglio, i brani in cui – grazie all’IA – vengono usate voci di artisti esistenti senza il loro permesso non potranno partecipare agli award musicali più importanti al mondo. A chiarire la situazione ci ha pensato Harvey Mason Jr., a capo della Recording Academy, mettendo a tacere alcuni rumor che sostenevano che una traccia prodotta con l’IA da un utente TikTok chiamato Ghostwriter977 poteva essere presa in considerazione per le categorie Migliore canzone rap e Migliore canzone dell’anno.

Il brano – una fittizia collaborazione tra Drake e The Weeknd dal titolo Heart on My Sleeve – era diventato virale qualche mese fa prima di essere rimosso dalle alcune piattaforme di streaming (Apple, Spotify, Tik Tok). Mason ci ha tenuto a fare chiarezza sul suo profilo Instagram: «Anche se il brano è stato scritto da un umano, le voci non sono ottenute legalmente e né l’etichetta né gli artisti ne hanno concesso l’utilizzo. Inoltre la canzone non è disponibile a livello commerciale: per questo non può essere considerata idonea». «Sono sicuro che le cose continueranno ad evolversi e cambiare, ma per piacere non confondetevi: l’Academy è qui per supportare e proteggere e rappresentare artisti e creatori umani».

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