«Scusa se non ti rispondevo, ero al telefono con mia mamma» dice dall’altra parte della cornetta Sebastian “Vessel” Gainsborough, per gli amici solo “Seb”. Erano un po’ di anni che non si sentiva parlare di lui, anni che, ovviamente, il giovane musicista inglese ha trascorso a plasmare un nuovo, preziosissimo album: Queens of Golden Dogs.
Il degno seguito di quel tumultuoso capolavoro che è Punish, Honey uscirà per Tri Angle il 9 novembre in digitale e in vinile limited il 23. Ma per chi sarà a Torino il 3 novembre per Club To Club, Seb ha preparato uno spettacolo che potremmo a questo punto interpretare come una première del disco.
Dove ti trovi?
Sono a casa mia a Londra. Sto cercando un posto tranquillo in cui poter parlare al telefono.
Però sei di Bristol tu, no?
Sì, ma vivo a Londra da 5 anni ormai.
Si percepisce ancora qualche traccia del Bristol Sound o è un fantasma passato ormai?
Non che mi abbia mai interessato troppo quel suono lì, l’unica influenza che ti posso citare sulla mia musica è quella dei miei amici. Abbiamo sempre fatto musica tutti insieme e venivamo da Bristol. Quindi forse è quello il Bristol Sound che riesco a ricordare, siamo io e i miei amici.
Forse avete ereditato il basso gigante.
Beh sì, forse quello. Ma da Bristol anche molto punk e molta musica d’avanguardia. Però il basso è una componente imprescindibile.
Ce n’è molto in Argo (For Maggie), insieme a una tonnellata di distorsioni. Ma chi è Maggie?
È Maggie Nelson, una scrittrice americana. Scrive molto di cose, come dire, problematiche e delicate. Parlo di gender fluidity, del momento socioculturale che stiamo vivendo. Riesce a parlare di temi sociali politici anche senza farlo in maniera diretta. È un’accademica, ma riesce a esprimersi come una poeta. Ti consiglio un suo libro, The Argonauts. È da lì che ho preso il titolo del pezzo, Argo.
Maggie Nelson è un’accademica ma scrive anche ed è poeta. Tu invece cos’altro fai?
Ho sempre fatto lavoretti a caso, qua e là. Sono anche andato all’università, ma quando poi ho iniziato con la musica ho mollato tutto. Ho avuto decine di lavori di merda, come tutti. Roba che non ti sto neanche ad annoiare. Ora sono un musicista a tempo pieno, o almeno così credo. Mi interesso un po’ di tutto, dall’arte alla letteratura, all’architettura.. Comunque ora che ci penso Maggie Nelson mi è stata d’ispirazione quando scrivevo il nuovo album.
Ma quando esce alla fine?
Ancora non lo so di preciso, ma dovrebbe essere intorno ai primi di novembre.
Ah cazzo, allora esce apposta per Club To Club!
Eh sì, dovrebbe essere la prima data in cui lo suono. È perfetto.
Quanto tempo ci è voluto per scriverlo?
Più o meno tre anni. È stato molto doloroso.
Sentivi la pressione?
Tantissima pressione e di molti tipi. Alcuni di questi sono tipi di pressione molto noiosi. Tipo quelli che riguardano i soldi, che è una faccenda mica da poco per chi impiega in questo modo il suo tempo. E poi bisogna mischiare tutto questo con gli altri tipi di pressione più astratti. Sono abbastanza bravo? È buono quello che sto facendo? Sarà interessante per qualcuno?
E poi c’è quella esterna, dell’etichetta.
In realtà non avevo ancora un’etichetta mentre lo stavo scrivendo. A parte il mio amore che mi supporta sempre, ho fatto sempre tutto a spese mie. Che è sia una cosa buona ma anche cattiva allo stesso tempo. Poi però il disco è piaciuto a Robin e i ragazzi di Tri Angle Records, quindi tutto si è risolto bene.
E il live invece come lo vivi? Non vedi l’ora di salire sul palco oppure ti mette il panico?
Eh, bella domanda. L’ultimo album del 2014, Punish Honey, è stato molto divertente da portare in giro. Era un album molto fisico, allora potevo ubriacarmi e fare l’idiota durante il live. Ma questo nuovo album alterna momenti davvero calmi e riflessivi a quelli che probabilmente sono i momenti più clubby che abbia mai fatto. Tutto questo lo rende il mio album più complicato da suonare dal vivo. Non ci sarà molto spazio per fare l’idiota. Vediamo a Club To Club. Sicuramente non voglio passare per lo stronzo che suona roba 20 minuti di ambient mentre il pubblico comincia ad agitarsi. Hai presente? Sei a un festival, sono le 11 di sera, hai bevuto tre cocktail o preso altro e il tizio che sta suonando non spinge. Ti ritrovi a pensare: “Ma chi è ‘sto stronzo?” Ecco, non voglio sicuramente che questo succeda. Bisogna saper bilanciare momenti tranquilli e intensi.
Sai già quando suoni?
No, so solo suono sabato sera.
Beh, è la serata più calda, quella con Aphex Twin.
Ma infatti speriamo di suonare contemporaneamente ad Aphex Twin, così gli hardcore raver se li prende tutti lui e a me rimangono quelli un po’ più pazienti.
Vessel non suonerà contemporaneamente ad Aphex Twin, bensì sarà l’ultimo a esibirsi sul Crack stage del Lingotto alle 5 di mattina.