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Liam Gallagher sulla (breve) durata dei concerti con John Squire: «Non siamo qui per diventare famosi»

Un'ora di show, dieci canzoni eseguite, una cover "regalata". E ai fan che hanno fatto notare la sproporzione tra il costo del biglietto e la durata dell'act, l'ex-Oasis risponde: «Qual è il vostro problema?»

Foto: Tom Oldham

«Dieci canzoni e una fott*ta cover!». Questo il riassunto che Liam Gallagher fa dei suoi concerti con John Squire, legati all’uscita del primo album creato in coppia dall’ex-Oasis e il già chitarrista degli Stone Roses, Liam Gallagher & John Squire.

L’avevamo raccontato in occasione della loro data al Fabrique di Milano: la scaletta comprende solo le track contenute nel disco, nessuna operazione-nostalgia legata alla storia delle band di Gallagher e Squire, un solo encore se resta tempo, e una cover, Jumpin’ Jack Flash degli Stones. Il tutto dà vita a un’ora di concerto più o meno spaccata. Il che, specie se paragonato al costo dei biglietti, ha fatto sollevare il sopracciglio a più di un fan (al Fabrique l’entrata era a 75 euro).

Ad affrontare il tema è stato lo stesso Gallagher, che in una conversazione con NME è stato diplomatico come suo solito: «Non siamo qui per diventare famosi, scalare le classifiche in Cina, competere con il K-Pop o che so io. Non vogliamo affaticarci troppo, capisci che dico? Abbiamo i nostri anni ormai. Non vogliamo sembrare disperati». Per poi riassumere la sua posizione verso le rimostranze dei fan in modo conciso: «Qual è il vostro problema?»

Pensandola al contrario, la domanda potrebbe essere: come mai solo dieci track nell’album, nonostante Gallagher e Squire abbiano dichiarato di avere più materiale a disposizione? Anche qui è giunta risposta: «Sono molto felice che il disco abbia solo dieci canzoni. Se ti metti in testa di farne di più va a finire che alcune spingono di meno. Noi abbiamo dato tutto».

Al prossimo album da dieci tracce, allora.

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