Liam Payne, cadono le accuse per l’amico e i due dipendenti dell’hotel | Rolling Stone Italia
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Liam Payne, cadono le accuse per l’amico e i due dipendenti dell’hotel

Secondo una nuova sentenza l'amico del cantante non avrebbe avuto un ruolo nel procurargli alcolici mentre i due dipendenti non avrebbero agito in modo «negligente». Rimangono dietro le sbarre invece le due persone accusate di avergli venduto la droga

Liam Payne, cadono le accuse per l’amico e i due dipendenti dell’hotel

Liam Payne al Summer Party 2019 alla Serpentine Gallery di Londra

Foto: MIKE MARSLAND/WIREIMAGE

Un collegio di giudici della Corte d’Appello argentina ha deciso di far cadere le accuse nei confronti di Roger Nores, amico di Liam Payne, e di due dipendenti dell’hotel CasaSur di Palermo, dove il cantante ha perso la vita. «Sono sollevato che tutto questo sia finalmente finito», ha dichiarato Nores a Rolling Stone US. «Ora posso tornare in Inghilterra e dire addio al mio amico».

Secondo la Corte, Nores non ha avuto un ruolo nel «procurare e consumare alcolici» a Payne, né avrebbe potuto impedire la tragedia. La sentenza sottolinea che, sebbene la presenza costante di Nores accanto al cantante avrebbe potuto ridurre il rischio, non si può escludere che Payne si sarebbe comunque procurato alcol e droghe «come spesso accade tra i tossicodipendenti, anche quando sono circondati dall’affetto della famiglia», si legge nel documento.

I giudici hanno inoltre evidenziato che la responsabilità di Nores non differisce da quella della famiglia del cantante, citando un’e-mail del 23 agosto 2024 in cui Nores avvertiva il padre di Payne delle sue preoccupazioni. «La famiglia non ha risposto all’e-mail in cui l’imputato esprimeva i suoi timori e segnalava di non poter gestire la situazione da solo», si legge nella sentenza.
I giudici hanno stabilito che Gilda Martin ed Esteban Grassi, dipendenti dell’hotel, non hanno agito in modo «imprudente o negligente». Gli avvocati di Nores avevano sollevato il dubbio sulla decisione dei dipendenti di trasportare Payne nella sua stanza mentre, secondo alcuni testimoni, era privo di sensi. Tuttavia, la sentenza scagiona Nores, Grassi e Martin da ogni responsabilità nella morte del cantante.

Ezequiel Pereyra e Braian Paiz, accusati di aver venduto droga a Payne, resteranno in carcere in attesa di processo. La sentenza cita le testimonianze di colleghi di Pereyra e di un autista di Cabify che lo ha accompagnato all’hotel di Payne. Uno dei testimoni ha riferito che Pereyra, prima di lasciare l’hotel, avrebbe mostrato una banconota da 100 dollari spiegando: «Devo fare una commissione per un ospite… devo portare della droga».

Paiz aveva precedentemente ammesso di aver fornito droga a Payne, ma aveva negato di averla venduta. Tuttavia, la sentenza afferma che esistono prove del pagamento, tra cui un video in cui il cantante viene ripreso mentre chiede denaro alla reception poche ore prima dell’arrivo di Paiz. L’avvocato di quest’ultimo, Fernando Madeo Facente, aveva parlato di una «caccia alle streghe» nei confronti del suo assistito, sostenendo che la droga fosse stata un «regalo». Tuttavia, in un messaggio successivo, Paiz avrebbe scritto: «Se hai i soldi in pesos, possiamo comprare la cocaina».

La sentenza conferma che Liam Payne è morto dopo essere caduto dal balcone della sua stanza d’albergo. Tuttavia, restano dubbi sulla dinamica dell’incidente: «Non è chiaro se la caduta sia avvenuta a causa di una manovra maldestra vicino alla ringhiera o se abbia perso conoscenza, precipitando come un peso morto». I referti medici suggeriscono che il cantante non abbia tentato di difendersi o proteggersi al momento dell’impatto.

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