Sono giorni di fuoco per Liberato, maggio è appena cominciato e già si affaccia quella che è la data cardine nella produzione “del fantasma della trap partenopea”, come scrive oggi Il Mattino nell’articolo dedicato agli ultimi due singoli, Intostreet e Je te voglio bene assaje usciti rispettivamente il 2 e il 3 maggio.
Tra ripassoni della storia d’amore messa in scena nella trilogia inaugurata da Tu t’è scurdat e me – e completata, appunto, dai due ultimi singoli – o suggestioni di marketing già evidenti dallo scenario caraibico di Gaiola Portafortuna, l’articolo pubblicato dalla testata napoletana, tuttavia, lancia la bomba, annunciando un concerto di Liberato previsto – ovviamente – per il 9 maggio sul lungo mare (probabilmente in mezzo al mare) di Napoli, quasi fosse un’occasione “per festeggiare comunque quel terzo scudetto così agognato e meritato”, continua il pezzo de Il Mattino.
D’altronde quale modo migliore per siglare, ancora una volta, la data che rappresenta la genesi della ‘mitologia’ che circonda la figura ermetica di Liberato, tra mai dome – e ormai noiose – elucubrazioni sull’identità dell’artista e apparizioni live centellinate oltre misura. Finora le uniche due performance, infatti, sono state a Milano e a Torino: la prima, un’esibizione al limite della ‘supercazzola’ con i vari Izi, Calcutta, Shablo e Priestess a far le veci del cantante sul palco del Mi Ami, la seconda, al contrario, era stata una prova più che convincente, capace di rubare la scena a big come Richie Hawtin o il golden boy Mura Masa durante l’ultimo Club To Club; un set elettronico che con grande probabilità rivedremo in occasione del Sònar in arrivo a Barcellona.
Tuttavia, la speculazione de Il Mattino non si ferma al concerto di Piazza Diaz, ma si spinge oltre, ipotizzando che il giorno del live segnerà anche l’uscita dell’album d’esordio, uno dei lavori forse più attesi dell’intera scena italiana. Ciononostante pare che per il primo disco firmato Liberato ci sia ancora da aspettare dato che, manco a dirlo, la data di pubblicazione rimane avvolte nelle stesse ombre che continuano a velare l’identità della voce che, a partire da Me staje appennen’ amò, sta accompagnando le melodie del dialetto napoletano sempre più verso il dancefloor, a ritmo di UK garage e house, possibili indizi su quelle che saranno le sonorità del primo lavoro in studio.