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Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù ripubblicano ‘Il mio nome è mai più’

Anche oggi come 25 anni fa il ricavato va a Emergency. «La speranza va tenuta viva, anche con una “cosa” solo emotiva come è una canzone»

Foto: Roberto Serra/Getty Images (1), press (2), Getty Images (3)

È uno dei pezzi italiani più noti e criticati di fine anni ’90. Venticinque anni fa Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù pubblicarono a nome LigaJovaPelù il singolo di beneficenza Il mio nome è mai più, scritto in reazione alla partecipazione della Nato nella guerra nella ex Jugoslavia.

«A pochi mesi dal “giro” di millennio» si leggeva nelle note di copertina del singolo «la nostra cosiddetta società “civile” conta al proprio interno 51 guerre in corso. Allo stesso tempo essere contro la guerra (qualsiasi guerra) sembra voler dire assumere una posizione politica. Be’ vogliamo essere liberi di sentirci oltre qualsiasi posizione del genere affermando che, per noi, non ci sarà mai un motivo valido per nessuna guerra».

Il 6 settembre il pezzo verrà ripubblicato in versione CD singolo e vinile. Il ricavato va oggi come allora ad Emergency.

«Il 17 giugno di 25 anni fa usciva Il mio nome è mai più, che è diventato il CD singolo più venduto di sempre in Italia. Il ricavato venne consegnato a una giovane Emergency, per i progetti in Cambogia, in Afghanistan, in Sierra Leone e nell’ex Jugoslavia», si legge sul profilo Instagram della ONG.

«Ogni parola detta oggi rischia di apparire retorica, considerato che quel grido “mai più” rimane inascoltato, sebbene la spinta che lo motivava 25 anni fa oggi sia ancora forte dolorosa e sconcertata e carica di speranza. La speranza va tenuta viva, anche con una “cosa” solo emotiva come è una canzone. Una canzone che continuerà a contribuire a sostenere il lavoro di Emergency, per tradurre la speranza in azione concreta».

All’epoca non mancarono le critiche. Una decina di giorni fa Piero Pelù ha pubblicato una versione acustica della canzone all’interno del suo album Deserti. E nell’intervista che ci ha concesso l’ha difesa.

«Ci furono critiche dal mondo degli intellettuali della sinistra, dissero che era troppo populista. E io allora risposi che forse confondevano populista con pop. Comunque con i soldi di quella canzone sono stati aperti tre ospedali, in Kurdistan, Sierra Leone e Afghanistan. Quest’ultimo è ancora aperto. Se pensi che in un Paese così devastato, prima dai russi, poi dai talebani, poi dall’esportazione della democrazia americana e Nato, e stendiamo un velo pietoso su come ci siamo ritirati, Emergency riesce ancora a tenere aperto l’ospedale che fu inaugurato coi soldi di Il mio nome è mai più, capisci che di fronte a tutto questo ogni critica diventa ridicola».

Nella nuova versione di Pelù, “C’era una volta un aeroplano, un militare americano” diventa “C’era una volta un aeroplano, un militare italiano”. «È un omaggio al fratello di Lorenzo, Umberto Cherubini, che è scomparso in un incidente aereo».

Nel 2012 il trio si è ricostituito per cantare Il mio nome è mai più al concerto Italia Loves Emilia.

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