Si sa che all’Eurovision Song Contest partecipano anche Stati non europei. Uno dei casi più noti è quello di Israele, che prende parte alla competizione dal 1973 e l’ha vinta quattro volte. A gennaio, mentre continuava l’attacco a Gaza e il conto delle vittime saliva oltre le 25 mila (stima dell’epoca), circa 2400 artisti prima finlandesi e poi svedesi hanno chiesto di escludere Israele dalla competizione che quest’anno si terrà a Malmö, con la finale prevista l’11 maggio.
«Il fatto che Paesi che si pongono al di sopra del diritto umanitario siano chiamati a partecipare a eventi culturali internazionali banalizza le violazioni del diritto internazionale e rende invisibili le sofferenze delle vittime», si leggeva nella lettera aperta degli artisti svedesi firmata tra gli altri da Robyn, First Aid Kit e Fever Ray. «Consentire a Israele di partecipare mina non solo lo spirito della competizione, ma l’idea stessa di servizio pubblico. È inoltre un segnale inviato ai governi che possono commettere crimini di guerra senza alcuna conseguenza».
Ancor prima di questa presa di posizione, la Icelandic Association of Composers and Lyricist aveva chiesto ai propri associati di non partecipare a ESC 2024 qualora vi fosse Israele. Alla campagna per non consentire a Israele di partecipare a ESC 2024 – come fatto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina quando i canali televisivi russi erano stati espulsi dall’EBU – ha preso parte anche un gruppo di europarlamentari tra cui quelli spagnoli di Podemos. Nella lettera indirizzata all’European Broadcasting Union, che organizza la competizione, chiedono di escludere Israele poiché la sua partecipazione equivarrebbe a ripulire la coscienza da «pulizia etnica e crimini di guerra compiuti in Palestina».
Fin dalle prime proteste, l’European Broadcasting Union ha risposto che «comprendiamo le preoccupazioni e le profonde convinzioni sull’attuale conflitto in Medio Oriente, ma siamo impegnati a garantire che l’Eurovision Song Contest rimanga un evento apolitico, in cui competono artisti ed emittenti, non i governi. I nostri organi direttivi, guidati dal Comitato Esecutivo, hanno esaminato l’elenco dei partecipanti per l’edizione 2024 e hanno concordato che la televisione pubblica israeliana KAN soddisfa tutte le regole della competizione per quest’anno e può partecipare, come ha fatto negli ultimi 50 anni».
Ora circa 400 artisti non solo musicali e molti americani, tra cui Helen Mirren, Liev Schreiber, Gene Simmons, Scooter Braun, Boy George, Julianna Margulies, Sharon Osbourne, Debra Messing, Diane Warren hanno sottoscritto una lettera aperta di segno opposto rispetto a quella svedese. È stata diffusa dalla organizzazione non-profit Creative Community for Peace e chiede che Israele sia ammessa come sempre al concorso.
«Ci ha scioccati e delusi vedere gente del mondo dello spettacolo che chiede che Israele venga bandito dal concorso per aver risposto al più grande massacro di ebrei dopo l’Olocausto», recita la lettera. «Sotto la copertura di migliaia di razzi lanciati indiscriminatamente contro la popolazione civile, Hamas ha ucciso e rapito uomini, donne e bambini innocenti».
«Crediamo che eventi unificanti come i concorsi canori siano cruciali per aiutare a ricucire le divisioni culturali e unire persone di ogni provenienza attraverso il loro comune amore per la musica». Chi chiede l’esclusione di Israele, scrivono i 400, «sta sovvertendo lo spirito della competizione, trasformandola da celebrazione di unità a strumento politico».
La rappresentante di Israele all’Eurovision Song Contest 2024 è la ventenne Eden Golan. Per l’Italia, com’è noto, parteciperà Angelina Mango in quanto vincitrice del Festival di Sanremo. Il rappresentante di San Marino sarà invece deciso dalla competizione Una voce per San Marino. Tra i partecipanti a una delle semifinali di domani c’è la coppia Auroro Borealo & Martelli, appoggiata da Elio e le Storie Tese. La finale di San Marino si terrà sabato 24 febbraio.
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