Segnatevi data e luogo: 18 maggio, Grand Hotel Majestic (già Baglioni) di Bologna, con esposizione dalle 10 alle 15 e battitura dalle 16 fino a esaurimento pezzi. Queste le coordinate di “Lucio”, presentata dalla Casa d’aste Giusti, per assegnare al miglior offerente 42 lotti di oggetti appartenuti al cantautore. L’iniziativa è di Stefano Cantaroni, modenese trapiantato a Bologna e amico di Dalla dal 1994 fino alla morte dell’artista nel 2012.
In un’intervista a Repubblica, Cantaroni, 47 anni, ha parlato in questi termini dell’iniziativa: «Per la maggior parte sono oggetti che Lucio mi regalò negli anni, e li vendo a malincuore, ma ho un figlio da mantenere. Li ho prestati per la mostra che è stata anche a Roma, ma ora posso disfarmene. Di Lucio mi resta tanto altro».
Tra i lotti, i brandelli incorniciati della prima stesura di Caruso (su carta intestata del Sorrento Palace), la maglietta con dedica di Maradona, un’agenda personale del 1967; ma anche alcune serigrafie firmate da Bettino Craxi, altri testi autografi (Henna, Canzone), gli occhiali tondi da vista, il secondo sassofono del cantautore e una Fiat 500 rossa. Cantaroni ricorda: «Era l’auto che Lucio usava per girare per i viali, più comoda del Cayenne e del Porsche Carrera che usava per i tour. Me la regalò quando nel 2008 presi finalmente la patente. Sul libretto risultava intestava a lui e così, quando polizia e carabinieri mi fermavano, vedevano Lucio Dalla 4 marzo 1943 e mi facevano subito andare, come fosse un pass».
Per i fan, o chiunque volesse portarsi a casa un pezzo di storia della musica, i prezzi per i lotti minori partono dai 400 euro (un portasigarette, un vinile autografato di Nuvolari). Si sale poi ai 40.000 (la maglia con la dedica di Maradona), mentre l’originale di Caruso verrà battuto a partire da 20.000 euro. Lo accompagna un secondo manoscritto sempre dello stesso brano, in una versione diversa (sarà battuto da 12.000 euro). Cantaroni spiega: «Lucio, quando cambiava una parola riscriveva tutto il testo, così di uno stesso brano restano più manoscritti. Di Caruso ne ho un terzo. Quella a brandelli è la prima versione in assoluto: Lucio scrisse la musica e una parte del testo a Sorrento, poi a Matera, in un ristorante riprese il testo ma lo gettò in un posacenere. Il figlio della proprietaria raccolse quel foglio e, quando Lucio anni dopo tornò a Matera, lo autografò dedicandolo alla madre del ragazzo che lo aveva conservato per tutto quel tempo».
Secondo Cantaroni, però, ci sarebbe molto più di così a ricordarci di Dalla: «Ho venti quaderni di testi inediti e pensieri di Lucio, ma quelli non li cederò mai. Li tengo per me».