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L’uomo che è entrato a casa di Eminem ad aprile era lì «per uccidere»

Così ha detto uno degli agenti di polizia che ha risposto alla chiamata del rapper. L’uomo, Matthew David Hughes, sarebbe un senzatetto con problemi psicologici

Foto: MARK RALSTON/AFP via Getty Images

Lo scorso 5 aprile un uomo di nome Matthew David Hughes è entrato illegalmente a casa di Eminem. Ora, grazie a una testimonianza raccolta durante l’udienza preliminare del 9 settembre, sappiamo che il suo obiettivo era uccidere il rapper.

Adam Hackstock, uno degli agenti di polizia che hanno risposto alla chiamata, ha confermato la versione di Eminem, che aveva detto di essersi svegliato con un uomo alle spalle e che all’inizio pensava fosse suo nipote. «Quando il signor Mathers gli ha chiesto perché fosse lì», ha detto Hackstock, «lui ha risposto che voleva ucciderlo». Una volta arrivato sul posto, Hackstock ha trovato un uomo della sicurezza di Eminem mentre lottava con Hughes, che si è presentato alla polizia come «un amico che viveva nella zona». Secondo la testimonianza, non era armato, e prima di entrare nella casa del rapper è rimasto in attesa per «diverso tempo».

Richard Glanda, l’avvocato della difesa, ha detto che il suo assistito soffre di problemi di salute mentale. Hughes è accusato di violazione di domicilio e atti di vandalismo, ed è rimasto in prigione dal giorno dell’aggressione.

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