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Macklemore ha pubblicato un pezzo sulle manifestazioni pro Palestina: “Voglio il cessate il fuoco, chi se ne frega della risposta di Drake”

Altroché dissing e beef. In ‘Hind’s Hall’, i cui ricavi vanno all’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi, il rapper di Seattle prende le parti degli studenti della Columbia University e si riallaccia al filone del rap conscious: “F**k the police”

Foto press

Macklemore ha pubblicato, per ora sui social e presto sui servizi di streaming, un pezzo sulle proteste degli studenti americani pro Palestina. Si intitola Hind’s Hall, com’è stata ribattezzata la Hamilton Hall della Columbia University di Manhattan dagli studenti in manifestazione in onore di Hind Rajab, la bimba di 6 anni uccisa a Gaza a gennaio.

Il pezzo inizia parlando delle proteste degli universitari che hanno avuto un momento chiave nello sgombero da parte della polizia della Hamilton Hall. Il problema, dice Macklemore, sono gli interessi economici che stanno dietro gli investimenti pro Israele. “Quando avevo 7 anni ho imparato una lezione da Ice Cube e Easy-E. Com’è che era? Ah sì, fuck the police”.

La polizia difende un sistema progettato dai suprematisti bianchi, dice Macklemore. “Puoi pagare Meta, ma non puoi pagare me. Potete bandire TikTok, toglierci dall’algoritmo, ma è troppo tardi, abbiamo visto la verità, ne siamo testimoni, abbiamo visto le macerie, gli edifici, le madri e i bambini e tutti gli uomini che avete ucciso”.

Macklemore rappa della differenza tra antisemitismo e antisionismo (“Ho visto fratelli e sorelle ebree manifestare e urlare Free Palestine”), dello stato di apartheid, di genocidio. Infine, punta il dito contro gli artisti che non prendono posizione: “Che ti è successo? Cos’hai da dire? Se avessi un contratto con una casa discografica, potrebbero scaricarmi oggi stesso. M’andrebbe bene perché ho scritto queste cose col cuore. Voglio il cessate il fuoco, chi se ne frega della risposta di Drake”.

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