Il 21 dicembre Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, soffierà sulla decima candelina: era il 2012 quando, sotto il porticato della Galleria Colonna-Alberto Sordi, nel centro della Capitale, l’attuale presidente del Consiglio, assieme a Guido Crosetto e all’intramontabile Ignazio La Russa, annunciò la nascita di un nuovo soggetto politico che, nelle intenzioni iniziali, avrebbe dovuto intercettare gli elettori di centrodestra delusi da un berlusconismo in fase decadente e imporsi come il prosecutore ideale della tradizione politica di Alleanza Nazionale.
Per un appuntamento così importante, il partito non ha badato a spese. Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, ha già annunciato che Piazza del Popolo sarà divisa in due: da un lato sarà allestito un piccolo di villaggio natalizio, con tanto di stand di solidarietà, mercatino di Natale, presepe vivente e attività ricreative per i bambini. Dall’altra parte della tendostruttura, quella riservata ai “grandi”, si terranno invece i dibattiti politici.
La lista degli ospiti è ricchissima: alle 16:30, Bruno Vespa intervisterà il presidente del Senato Ignazio La Russa; due ore dopo, Maurizio Belpietro andrà a colloquio con Matteo Piantedosi. Seguirà una tavola rotonda sulla sovranità alimentare con i ministri Orazio Schillaci e Francesco Lollobrigida, la presidente di Slowfood, Barbara Nappini, e Maurizio Martina, vice presidente della Fao.
Dopo la pesantezza, però, arriverà il momento dello svago e del disimpegno e, spoiler, anche in questo caso il menù sarà parecchio nutrito: subito dopo la parentesi di Osho e delle sue vignette, il pubblico potrà concedersi un tuffo nel passato canticchiando le sigle di Memole dolce memole, È quasi magia, Johnny, Lady Oscar e chi più ne ha più ne metta. Avete capito bene: Cristina D’Avena si esibirà in un mini concerto all’insegna di canzoni dei cartoni e canti di Natale. Donzelli ha dichiarato di averla invitata «per passare una serata in spensieratezza e allegria».
«Ho visto, anni fa, un video in cui Meloni cantava Memole», aveva raccontato D’Avena qualche tempo fa. «Inoltre ho saputo che mi segue: una volta eravamo a una trasmissione e lei si entusiasmò quando le dissero che nel blocco seguente sarei arrivata io. Con lei canterei volentieri, magari Mila e Shiro o Memole, appunto».
Cristina D'Avena: sappiamo a memoria tutte le canzoni dei cartoni anni Ottanta come anche i comunicati delle risoluzioni strategiche. Sappiamo quanto porti di parrucca e dove ti esibisci. Ora ti schieri con Giorgia. Non ci avevi mai convinti.
— Giacomo Di Molay (@MolayDi) December 14, 2022
Sui social, come da previsioni, è già divampata la polemica. Il dilemma: può Cristina D’Avena, considerata un’icona della comunità LGBTQ+ nostrana, trasformarsi nella colonna sonora della festa del partito tradizionalista per antonomasia?