“Vorrei, vivrei come gli dei a Pompei, ma non lo paragonerei a ciò che vedo qua coi miei occhi. Sembra la fine”, canta Mahmood nella prima strofa di Eternantena, brano scritto e prodotto durante l’isolamento di queste settimane. Si tratta di una canzone scura, elettronica, in cui la voce di Mahmood viaggia velocissima sulle parole e su una base quasi dub. Il testo, l’avrete capito, parla proprio della quarantena: “C’è chi gioca a dama con la mamma, chi cammina sotto casa, poi si becca la madama piange e poi si ammala, alla tele fanno a gara delle lacrime Niagara, per un Avada Kedavra che ti pugnala”.
Non si tratta di un vero e proprio singolo – Eternantena si può ascoltare solo su YouTube, dove è stata pubblicata insieme a un video con protagonista un Mahmood digitalizzato – ma di una instant song, un “inedito social” come l’ha definita il cantautore: “A volte è solo nel silenzio che ci si ricorda chi siamo e cosa vogliamo diventare. Tutti i giorni leggo i vostri messaggi pieni di sostegno e incoraggiamento e per ringraziarvi ho deciso di farvi un piccolo regalo. Questo è il mio primo inedito social, in regalo a tutti”.