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Medy sulla rissa al live di Bologna: «I bugiardi stanno da una parte, i buoni da un’altra»

Il trapper bolognese ha detto la sua su quanto accaduto al centro commerciale durante il suo concerto: «Disagi provocati da poche persone che non sanno divertirsi»

Foto: profilo Instagram dell'artista

Nel weekend il trapper Medy (già Medy Cartier) ha organizzato un concerto abusivo al centro commerciale Gran Reno di Bologna. Centinaia di ragazzini si sono radunati per sentire il trapper ma prima del suo arrivo la situazione è degenerata in una serie di risse tra bottiglie spaccate e ferite da arma da taglio che hanno provato alcuni feriti. È dovuto intervenire la polizia per diradare la folla, ponendo fino all’evento. Ora sono in atto degli accertamenti per eventuali responsabilità del trapper (che non aveva i permessi per il live) già condannato a tre anni e mezzo per una rapina in spiaggia a Riccione.

@mtiraouiwassef #CapCut #foryou #fyp #medy🤣 ♬ Maltempo – Medy

Medy ha voluto raccontare la sua versione dei fatti sui social: «Sono passato nella mia città a far sentire la mia musica, ad incontrare i miei fan cercando di regalargli un bel momento. Davanti ai miei occhi ho visto solo felicità. Mi dispiace che si siano creati dei disordini prima che arrivassi per colpa di poche persone che non sanno divertirsi». Il trapper continua: «Mi dispiacere ancora di più che ci siano persone che pur di fare hype o un contenuto virale su Tik Tok siano disposte a tutto. A far male al prossimo e a parlare di cose mai successe». Qui il riferimento è ad alcuni utenti della piattaforma cinese che avevano parlato addirittura di morti.

«Ho sempre fatto del bene con tutti, non ho mai fatto parlare male di me ma se per essere virali, famosi, riconosciuti per qualche minuto dovete fare tutto ciò non usate il mio nome». E così conclude: «Non è bello. Pensate come sto io da ieri vedendo bugie sul mio nome. Dopo che volevo solo fare una cosa per vedervi e stare insieme». «Ho capito che i bugiardi stanno da una parte, le persone buone da un’altra».

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