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Michael Jackson, il caso di molestie sessuali su minori ritorna in tribunale

Due uomini che hanno dichiarato di essere stati abusati hanno fatto causa alle due aziende di proprietà degli eredi di Jackson che si difendono: «Vogliono solo i nostri soldi»

Foto: Kevin Mazur/WireImage

Arriverà in tribunale la causa che due uomini – Wade Robson e James Safechuck – hanno intentato contro la MJJ Productions e la MJJ Ventures, la due società di Michael Jackson ora in mano ai suoi eredi. I due – protagonisti anche del documentario Leaving Neverland – hanno accusato Jackson di molestie sessuali subite quando erano ancora minori (tra i 7 e i 14 anni) e hanno intentato la causa contro i dipendenti delle due società ree di aver coperto questi abusi agendo quindi come complici.

Le due cause arriveranno in tribunale dopo esser state rigettate nel 2017 per aver superato i limiti di prescrizione in California. Nel 2020 però, grazie ad una modifica sulla legge dei casi di abuso sessuale sui bambini, Robson e Safechuck hanno potuto ritentare le loro azioni legali. Ora la Corte d’appello del secondo distretto della California ha dato il via libera e i casi arriveranno in tribunale. Questa la motivazione: «Un’azienda che facilita gli abusi sessuali verso minori da parte di uno dei suoi impiegati non è esente dal dovere di proteggere quei bambini semplicemente perché è di proprietà esclusiva dell’autore dell’abuso».

Le due compagnie, tramite l’avvocato Jonathan Steinsapir, hanno rilasciato una dichiarazione: «Siamo fortemente convinti che Michael sia innocente e che queste accuse siano arrivate solo anni dopo la morte di Michael da uomini alla ricerca di soldi».

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