L’album solista di Michael Stipe, il primo della sua lunga carriera che dovrebbe uscire nel 2024, è praticamente finito. L’ex cantante dei R.E.M. lo ha detto in un’intervista concessa al New York Times.
L’idea era pubblicarlo all’inizio del 2023. La lavorazione è stata rallentata da problemi famigliari (il ricovero in ospedale di uno zio), da un trasloco col suo partner Thomas Dozol, dal Covid, da un caso acuto di blocco dello scrittore, da distrazioni d’ogni genere. «Se mi facessi prendere dalle mie insicurezze, potrei continuare a lavorare al disco per un decennio».
Le canzoni sono sostanzialmente finite e sono molto diverse l’una dall’altra, avendo tra le altre cose «collaborato con un gruppo di musicisti differenti». Ad ogni canzone sarà abbinata «una rappresentazione visiva».
«Non ho un management, né ho un’etichetta discografica», ha detto tempo fa Stipe. «Per la prima volta nella mia vita adulta non ho un contratto con nessuno eccetto che con me stesso. Perciò posso fare quel che voglio».
Uno dei titoli inclusi sarà I’m the Charge, incisa agli Electric Lady di New York con Andy LeMaster (e Pat Mahoney, batterista degli LCD Soundsystem) mentre nello stesso studio stavano registrando Taylor Swift, Jack Antonoff e Matty Healy. Stipe ha registrato un duetto con Courtney Love per il prossimo album della rocker. Negli ultimi anni Stipe ha pubblicato alcuni pezzi come Drive to the Ocean, Your Capricious Soul e No Time for Love Like Now, quest’ultima coi Big Red Machine, il gruppo di Aaron Dessner (National) e Justin Vernon (Bon Iver).
Il 12 dicembre ci sarà a Milano l’inaugurazione della mostra di Stipe I Have Lost and I Have Been Lost but for Now I’m Flying High presso la Fondazione ICA Milano dove resterà fino al 16 marzo 2024. Spazia da fotografie a copertine di libri, dalle ceramiche alle sculture e alle opere audio. «In questo momento» ha detto Stipe a proposito della mostra «scelgo di concentrarmi sul bene più prezioso, sulla brillantezza, sulla bellezza e sulla giocosità della vita. Ho perso e mi sono perso, ma per ora sto volando alto».