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Mick Jagger ha scritto la sua prima canzone per una serie tv

È il tema musicale di ‘Slow Horses’, il nuovo progetto di Apple TV con Gary Oldman. Il cantante ha raccontato come l’ha scritto in un’intervista

Foto: Rob Grabowski/Invision/AP

Mick Jagger ha scritto la sua prima canzone per una serie tv. Si tratta del tema musicale di Slow Horses, nuovo progetto di Apple TV in uscita il prossimo aprile. Il brano si intitola Strange Game e uscirà (in versione tagliata da tre minuti e mezzo) questo venerdì.

La serie è un adattamento di un libro di Mick Herron vincitore del CWA Gold Dagger Award. Il frontman dei Rolling Stones ha raccontato come ha scritto il pezzo in un’intervista a Variety. «La serie è tratta da una serie di romanzi piuttosto popolare», ha detto, «conoscevo bene l’atmosfera, così quando il compositore Daniel Pemberton mi ha inviato le tracce, ho subito buttato giù qualche pagina di appunti. Il brano è venuto fuori molto rapidamente, è sempre un buon segno».

Jagger e Pemberton hanno iniziato a lavorare al brano a dicembre, sempre a distanza a causa del coronavirus. «Gli suonavo il brano alla chitarra», ha spiegato il compositore, «ma non sono un gran chitarrista. Suonare per Mick Jagger su Zoom è stato molto strano».

«L’ho registrata sull’iPhone e gliel’ho mandata, l’ha adorata», ha raccontato Jagger. «Poi ci siamo messi al lavoro, cercavamo un ritornello e delle strofe scritte dal punto di vista del protagonista». Jagger si riferisce a Jackson Lamb, il capo di una squadra di agenti scartati dell’MI5 interpretato da Gary Oldman. «È un personaggio piuttosto irriverente, ma anche inquietante, il brano cerca di combinare questi due aspetti. Non volevamo fosse troppo serio».

Ma come mai Mick Jagger si è ritrovato a lavorare su una serie tv come Slow Horses? Il regista James Hawes ha detto che il progetto era «molto britannico» e che «avevamo solo un nome in mente. Volevo qualcosa che ricordasse Londra e che avesse la gravitas e lo stile di Jackson Lamb. Doveva essere Jagger».

«Questa serie parla dei falliti dell’MI5, di quelli che dimenticano documenti su un treno, sfondano la porta sbagliata e pregano per una seconda possibilità. Serviva una storia che parlasse di chi spera di poter tornare a giocare con i più grandi. A Mick non serviva sapere altro».

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