«Le offrirei volentieri un corso [di canto] da noi». Sono queste le parole che Mogol ha utilizzato in un’intervista per Un giorno da pecora su Rai Radio 1 parlando di Giorgia e della sua performance sanremese.
Mogol, che è infatti proprietario di una scuola di musica, non è stato colpito dall’utilizzo della voce della cantante, accusandola di essere rimasta ferma a uno stile vecchio: «Ha una voce fantastica ma canta come si cantava trent’anni fa». Mogol ha così addolcito la critica parlando di una voce «bellissima», ma sottolineandone una problematica per lui decisiva: «Usa troppo la voce. Che, per carità, è bellissima ma la usa come si faceva in passato, la voce deve esser credibile per quello che dice, è la credibilità che riesce a emozionare».
Dopo le polemiche giunte per il mancato raggiungimento della top 5 di Sanremo (qui vi spieghiamo come mai non ce l’ha fatta), ecco quindi un altro colpo da digerire per Giorgia. Il paroliere ha poi raccontato di essere stato colpito solo dalla canzone di Simone Cristicchi: «Ha un testo molto bello. Le critiche sull’essere troppo personale sono tutte stupidaggini».
Una risposta a Mogol è arrivata da Cristiano Malgioglio, che del Festival è stato co-conduttore per una serata: «Sono molto nervoso per quello che ha detto Mogol su Giorgia. Giorgia non ha una voce, ha uno strumento, è la più grande cantante della sua generazione oggi».