«In un mondo pieno di “Morgan” siate Calcutta», scriveva Emma nelle storie di Instagram lodando la mossa fatta dal cantautore di Relax, che prometteva di interrompere ogni rapporto lavorativo con la Warner se la casa discografica non avesse scaricato Morgan, accusato di stalking da Angelica, la fidanzata di Calcutta (a questo link il riassunto della vicenda, la Warner ha poi «dato mandato ai propri legali per interrompere il rapporto contrattuale in corso con l’artista Morgan lasciando che la questione sia dibattuta nelle giuste sedi»).
Dopo avere promesso di farlo una volta raggiunto un milione di like su Instagram, Morgan ha pubblicato oggi sul social Rutta, una canzone-collage che prende spunto proprio da quella frase di Emma e in cui la mossa di Calcutta non viene considerata un atto virtuoso, ma un ricatto.
Morgan presenta Rutta come «secondo episodio della “trilogia di protesta”, o anche “anello di Waldeyer”, il cui primo capitolo era Rutti», la canzone pubblicata dalla Warner, e la accompagna con l’hashtag #quandoodianomorganeluirispondeconlarte. Eccola:
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In un’intervista concessa a inizio agosto al Corriere della Sera, Morgan ha chiesto pubblicamente scusa ad Angelica, «ho detto cose orribili, ero fuori di me». Il suo dolore più grande, continuava «è che mi è stato tolto ogni lavoro: il disco, un libro che doveva uscire, il programma Rai, i concerti. Mi sento come amputato. Con Warner, Calcutta ha detto o me o lui, e Warner mi ha stracciato il contratto. L’ho denunciato, ho dovuto farlo».
Tre giorni fa, sempre su Instagram, Morgan ha chiesto di smettere di attaccarlo: «Non ho lavoro, mi hanno tolto tutto a causa di quello che avete scritto voi. Cosa volete? Volete la morte? Non vi basta avermi fatto male. Volete la morte».
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