Bonfire of Teenagers, l’album di Morrissey che avremmo dovuto ascoltare a febbraio ma la cui uscita, lo scorso novembre, è stata annullata a causa di alcuni contrasti tra l’ex voce degli Smiths e la sua ormai ex etichetta, la Capitol Records, continua a far discutere.
L’artista aveva chiuso ogni rapporto con Capitol Records a dicembre, interrompendo un sodalizio che durava da un anno – nel 2020, Morrissey aveva rescisso il contratto che lo legava a BMG, pochi mesi dopo la pubblicazione di I Am Not A Dog On A Chain.
Ieri, con una nota pubblicata sul suo sito, Morrissey ha deciso di tornare a parlare pubblicamente della questione. Il cantante ha dichiarato che l’etichetta avrebbe rifiutato non soltanto di pubblicare Bonfire Of Teenagers, ma anche di rinunciare ai diritti di pubblicazione dell’album, e ha addirittura affermato di aver maturato la convinzione che l’etichetta abbia scelto di metterlo sotto contratto con il preciso scopo di sabotarlo.
«Morrissey è “troppo diverso” per Universal Music Group», si legge nella nota. «La Capitol Records (Los Angeles), dopotutto, non pubblicherà l’album del 2021 (questo l’anno di realizzazione del disco, ndr) di Morrissey Bonfire Of Teenagers». Allo stesso tempo, ha precisato il cantante, l’etichetta ha scelto di mantenerne i diritti di pubblicazione. Morrissey ha poi spiegato che, sebbene non sia ancora disposto a credere che la Capitol Records abbia acquistato Bonfire of Teenagers solo per boicottarne l’uscita, si sta rapidamente avvicinando a questa convinzione.
Il sito di Morrissey ha anche inserito un link di rimando a un editoriale scritto da Fiona Dodwell e pubblicato sulla piattaforma Medium. Riferendosi al cantante, Dodwell ha spiegato che l’ex Smiths «È stato continuamente criticato e crocifisso dalla stampa per essere franco e schietto. Sembra quasi che essere “diverso”, al giorno d’oggi, significhi conformarsi o affrontare il rifiuto». «Puoi essere diverso, ma solo in questo modo, non in quell’altro”, sembra dirci la piccola stampa», ha concluso Dodwell.