Non dev’essere facile gestire uno come Morrissey, e il suo management si è ritrovato costretto più di una volta a gestire polemiche gigantesche e tutte incendiate da una dichiarazione di troppo del cantante. L’ultima della collezione è a proposito dello scandalo molestie che sta dominando le pagine di tutti i giornali da settimane.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”202204″ display_type=”photocrati-nextgen_pro_slideshow” image_crop=”0″ image_pan=”1″ show_playback_controls=”1″ show_captions=”1″ caption_class=”caption_below_stage” aspect_ratio=”1.5″ width=”100″ width_unit=”%” transition=”fade” transition_speed=”0.3″ slideshow_speed=”6000″ border_size=”0″ border_color=”#ffffff” ngg_triggers_display=”always” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
Dopo il casino scoppiato a Roma qualche mese fa, infatti, Morrissey ha deciso di dire la sua sul caso Kevin Spacey. «Le accuse non sono state pesate a dovere, è stato attaccato senza motivo e non capisco lo scandalo. Non so te», ha detto rivolgendosi a un giornalista del Der Spiegel, «ma io non mi sono mai trovato in situazioni del genere. Se sei in camera da letto con qualcuno sai perfettamente cosa può succedere».
E non finisce qui, «l’intera storia delle groupies – ragazzine che passavano la notte negli hotel con le band – è come quella di Spacey. Se pensi alla storia della musica allora tutti sono colpevoli, li mettiamo in carcere?».