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Musicisti travestiti da artisti di strada: i 5 episodi più famosi e divertenti. Nuovi video

Dopo l'ennesima volta in cui gli U2 si sono travestiti da artisti di strada fra i passanti, abbiamo raccolto 5 aneddoti simili da parte di colleghi altrettanto famosi

L’altra sera, alla stazione Grand Central di New York gli U2 con cappelli e occhiali da sole si sono improvvisati artisti di strada.

Tra i passanti tanto ignari quanto increduli, Bono e banda hanno intonato Angel Of Harlem da Rattle And Hum (1988). Ma non è la prima volta che gli irlandesi si prestano ad un’esibizione da busker e, come vedremo, non sono pochi i musicisti che hanno imbracciato uno strumento per cimentarsi nell’arte del cappello.

Dietro a quest’impresa degli U2, però, c’è poco di “naturale”. Tutto fa parte dell’orchestrazione televisiva dell’entourage di Jimmy Fallon che ha ospitato la band irlandese, un estratto nel video qui sopra. A partire dal finto incidente ciclistico che riprende in modo scherzoso quello che a novembre impedì a Bono di andare allo show del presentatore americano. Vediamo insieme qualche episodio di star della musica che concorrono con gli U2 al trono di miglior artista da strada.

1. Bruce Springsteen “I’m On Fire, The River e Dancing In The Dark” (Copenhagen, 1988)

Springsteen come sempre non delude i fan. Nemmeno da busker. E, durante una delle tappe del Tunnel of Love Express Tour, si ferma per le strade della capitale danese e suona una mini setlist. Tutto da godere.

2. Bob Dylan e Van Morrison “Crazy Love” (Partenone, 1989)

Nell’estate del 1989, Bob Dylan e Van Morrison intonarono alle spalle dell’Acropoli e del Partenone, sulla collina Filopappo, detta anche “delle Muse” quattro pezzi di Van the Man. I due, che avevano condiviso il palco durante alcune tappe del Never Ending Tour, spiazzarono letteralmente i turisti per le riprese di un documentario sul musicista irlandese. Su You Tube, oltre a Crazy Love, trovate anche Foreign Window e One Irish Rover. E una sgranatissima And It Stoned Me, che fu fatta fuori dal montaggio.

3. Supergrass & Carl Barat “Teenage Kicks” (Londra, 2008)

Nel cuore del Southbank Centre, a due passi dalla Royal Festival Hall e al Tamigi, hanno suonato sia i Supergrass con l’ex Libertines (ai tempi con i Dirty Pretty Things, prodotti da David Sardy che con i Supergrass collaborava) che Tom Jones. Complice in entrambi i casi la BBC 2. I primi hanno eseguito lo storico singolo degli Undertones, idolatrato da John Peel. Il crooner gallese, in mezzo alla folla, ha eseguito una setlist con l’immancabile classico It’s Not Unusual e, fra le altre, anche il classico country Green, Green Grass Of Home.

4. Neil Young “The Old Laughing Lady” (Glasgow, 1976)

Neil Young – Old Laughing Lady (1976) di Julos77
Forse uno dei pesci d’aprile più cool della storia. Il primo del mese, un giorno prima di una data organizzata all’Apollo, storico ex locale della capitale scozzese, il canadese se ne sta seduto vicino alla stazione dei treni, arpeggiando con un banjo e intonando uno dei suoi primi brani solisti.

5. U2 & Friends “You Will Become” (Dublino, 2012)

Come dicevamo gli U2 hanno già indossato i “costumi” da artisti di strada. Questa volta per un’operazione benefica come da tradizione negli anni precedenti. Durante un’indimenticabile vigilia di Natale a Grafton Street (mancava all’appello solo l’habitué Damien Rice), Bono, Glen Hansard, Lisa Hannigan, Sinéad O’Connor, Liam Ó Maonlaí sono stati protagonisti di una performance indimenticabile.

I FLOP
Si racconta che Claudio Baglioni e Francesco De Gregori, già molto famosi, improvvisarono uno spettacolo in incognito in piazza del Pantheon attraendo l’attenzione solo di qualche turista giapponese che lanciò nella custodia della chitarra 400 lire. Ancora oggi non si sa bene chi la prese peggio. Moby, dal canto suo, durante una performance alla fermata londinese di Sloan Square, raccolse circa 5 sterline. Al microfono c’era la cantante Joy Malcolm e dopo aver tirato fuori dal cilindro pezzi come Honey, Natural Blues e Why does my heart feel so bad? si trovarono senza materiale da suonare e a corto di spiccioli.

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