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Nastro Azzurro Live: gli Zen Circus raccontano i 20 anni del loro album più iconico

La band pisana racconta il primo concerto a Milano, la genesi del disco che ha cambiato la loro carriera e come è cambiata la scena indipendente dai tempi del loro esordio

Negli ultimi dieci anni la musica “indipendente” italiana ha attraversato molte fasi diverse: dalle prime apparizioni sul palco di Sanremo, fino all’esplosione dell’itpop e alla conquista del mainstream di Tommaso Paradiso e Calcutta. In questo decennio così turbolento, c’è qualcosa che è rimasto sempre intatto: gli Zen Circus. La scorsa primavera, la band ha festeggiato i vent’anni di carriera e il compleanno di Andate tutti affanculo, il loro disco più importante, pubblicando anche il best of Vivi si muore.

L’occasione era perfetta per invitare Appino e soci non potevano mancare a uno degli eventi di Nastro Azzurro Live, in questo caso una rooftop session. Qui, su una terrazza milanese, gli Zen Circus raccontano il loro primo concerto in città – «Era il 1997, al Container, non so se qualcuno si ricorda ancora di quel posto» –, il decennale del loro disco simbolo – «Abbiamo scelto un titolo ecumenico», scherza il gruppo, «ma in realtà l’obiettivo eravamo noi stessi. In fondo il primo pezzo in scaletta è L’egoista» – e come è cambiata la scena indipendente in questi anni. Potete vedere il video in cima all’articolo.

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