Da Roma a Roma, da un sold out a un altro. Nastro Azzurro Live chiude il cerchio e la stagione estiva con un nuovo mini-festival. Lo spazio è quello dell’Ex Dogana, uno dei più belli per i concerti all’aperto nella Capitale, ma per l’occasione la scelta è quella di ritrovarsi sotto due palchi all’aperto, per festeggiare artisti che fanno tutti parte della stessa famiglia. È Maciste Dischi l’etichetta scelta da Nastro Azzurro per continuare a ad addentrarsi nella nuova scena italiana. Per la Piccola Grande Festa di Maciste Dischi, sul palco salgono in otto: dai nomi freschissimi di Diamine, Siberia e Fulminacci, passando per Mox e chiudendo con i nomi di punta della label, ovvero quei Galeffi, Canova e Gazzelle che ormai non sono più una sorpresa, ma una certezza in quanto a numeri e seguito.
Sono proprio loro, insieme alla special guest Dente a sedersi sul divano di Rolling Stone in compagnia di Daniela Collu e Francesco Mandelli. A inaugurare le danze è Galeffi, giunto all’ottantacinquesimo concerto dall’uscita del suo esordio Scudetto. Il disco sta per compiere un anno e i tempi sono maturi per un altro lavoro: «Con il disco nuovo mi sto intrippando con le armonie – racconta ai microfoni di Rolling Stone – Sto studiando i Beatles, prima li ascoltavo come fan, ora li ascolto da studioso. Il primo disco l’ho scritto a 23 anni, un disco onesto ma tranquillo: con il nuovo album che sto scrivendo voglio far vedere di essere il più forte di tutti». Sicurezza nei propri mezzi, ma Galeffi non ha dubbi su cosa vorrebbe rubare al suo collega di etichetta Gazzelle: «A scuola ero un po’ il secchione, venivo bullizzato dai tipi come Gazzelle, quindi gli ruberei un po’ quell’atteggiamento sbruffone che ha sul palco».
Un atteggiamento che ha portato Gazzelle dai piccoli locali al Forum, dove suonerà il prossimo primo marzo: «Non sto pensando a quel concerto – racconta – Sarà una botta all’improvviso, non puoi pensarci prima. Non sono io a dovermi preparare per le 12mila persone, saranno loro che dovranno prepararsi per me. E comunque non penso mai a risolvere problemi: se risolvi i problemi, sei fottuto».
Galeffi e Gazzelle sono due romani doc, nati e cresciuti nella città che sta dominando la scena musicale contemporanea e questa sera giocano in casa. Da fuori arrivano invece i Canova, ma si sentono a casa: «Stasera è una festa vera – spiegano – c’è la birra, c’è la gente. Tra noi artisti non ci invidiamo, c’è solo tanta voglia di mostrare e dimostrare quello che siamo. Noi siamo cresciuti con gli Oasis, con i Blur, con i primi Coldplay, con i cantautori italiani: per noi la chitarra è fondamentale e nel nuovo disco ce ne saranno ancora di più».
Il vero ospite della serata è però Dente, nome a sorpresa che gioca un po’ il ruolo di pioniere della scena rispetto a tutte le altre band: «Sì, mi sento un po’ pioniere – racconta Dente – Tutto il periodo 2005-2015 mi sembra lontano, come se fosse il ‘500, però sento che la mia generazione è stata l’anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo pop. Noi facevamo cose che potevano essere popolari, ma non avevano il piglio di oggi, che ha permesso di far diventare la musica di qualità davvero popolare».
Pop declinato in ogni modo e stile: La Piccola Grande Festa di Maciste all’Ex Dogana non ha fatto altro che dimostrarlo per l’ennesima volta, perché proprio pop è in fondo la la parola magica di tutto Nastro Azzurro Live.