L’album del 1982 Nebraska è stato registrato alla velocità sbagliata. Suona più lento di quanto avrebbe dovuto suonare ed è questo uno dei segreti del suo fascino. È una delle curiosità raccontate da Bruce Springsteen a Eddie Vedder dei Pearl Jam nel podcast dedicato al nuovo album Letter to You.
Per lanciare il disco, che uscirà venerdì 23 ottobre, Springsteen ha pubblicato su Apple Music una serie di conversazioni chiamate Letter to You Radio. Nel secondo episodio il rocker chiacchiera con Dave Grohl e con Eddie Vedder. A un certo punto il cantante dei Pearl Jam gli chiede delle registrazioni di Nebraska. Com’è noto, Springsteen produsse dei demo casalinghi, registrati su uno stereo portatile. L’idea era far registrare quelle canzoni dalla E Street Band. Alla fine, le session col gruppo non andarono bene e Springsteen decise di pubblicare quei demo.
Nel raccontare questa storia, Springsteen ha aggiunto un particolare meno noto. «Gli stereo portatili non erano molto precisi, a volte le cassette giravano più velocemente e a volte più lentamente. Il mio girava più velocemente».
Quando si incide della musica su una cassetta e l’impianto trascina il nastro più velocemente, si ottiene una registrazione che, riprodotta su un impianto preciso, è più lenta del nomale e ha una intonazione più bassa del dovuto. Quando si rallenta un nastro, infatti, non viene alterata solo la velocità, ma anche il pitch, ovvero l’altezza dei suoni che risultano più gravi (e più acuti nel caso opposto in cui si aumenti la velocità).
«Questo» dice Springsteen a Vedder «ha avuto un effetto enorme sul sound di Nebraska. La tonalità di tutto l’album è abbassata rispetto a come l’ho suonato io. Questo spiega il carattere cupo del disco. Sono andato in studio e ho cercato sia di ri-registrarlo, sia di remixarlo, ma ogni volta che ci provavo peggioravo le cose. Provando ad aumentare il pitch, il suono diventava più brillante e spariva la sua aria di mistero. È quindi un caso che Nebraska suoni così, un incidente felice».