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Neil Young prende esempio da Robert Smith e dice basta ai biglietti super costosi

Non venderà più i Platinum Tickets, che consentono agli artisti di praticare prezzi molto alti per i tagliandi ambiti dagli speculatori. «I soldi li intascavo io e non mi sembrava giusto». Ora lascerà che sia il mercato a sistemare le cose e dice ai fan: «Comprate biglietti più che potete non appena vengono messi in vendita»

Foto: Daryl Hannah

Ispirato dall’esempio di Robert Smith dei Cure, Neil Young non venderà più negli Stati Uniti i biglietti Platinum, la tipologia di tagliandi di ingresso di Ticketmaster più richiesti e più costosi.

La logica che ha portato alla definizione dei biglietti Platinum è simile a quella che sta alla base del dynamic pricing: portare soldi nelle casse degli artisti e degli organizzatori e non in quelle di bagarini e speculatori. Per certi concerti e per certe tipologie di posti, i fan sono infatti disposti a spendere cifre decisamente superiori a quelle a cui artista e organizzatore vendono i biglietti. Col risultato che di solito a guadagnarci sono gli speculatori che comprano quei tagliandi e li rivendono a cifre a volte astronomiche nel mercato secondario.

Perché, allora, affidare al dynamic pricing la definizione del massimo prezzo di mercato o non venderli direttamente a un prezzo alto (i Platinum Tickets, appunto, che danno diritto al semplice ingresso, non sono pacchetti che comprendono gadget, piccoli privilegi ed esperienze)? I fan che sono disposti a farlo pagano più del prezzo nominale degli altri biglietti, ma almeno i soldi finiscono nelle tasche di cantanti, manager e promoter, non dei bagarini. La critica che viene mossa: gli artisti speculano sulla passione dei fan.

Neil Young, che negli Stati Uniti vendeva biglietti Platinum, ha affrontato l’argomento in uno scritto pubblicato sul suo sito. Young invita a leggere un articolo sulla battaglia di Robert Smith dei Cure per contenere i prezzi dei biglietti ed evitare speculazioni ai danni dei fan (ne abbiamo scritto qui e qui). «È la storia di quel che di brutto è accaduto ai concerti nel mondo. È la storia che mi ha aiutato a capire che devo fare una scelta e che posso fare la differenza per i miei amici appassionati di musica».

«Il mio management e il mio agente» continua Young «hanno sempre cercato di tutelarmi quando si tratta di andare in tour, procurandomi gli accordi migliori possibili. Hanno cercato di proteggere me e i miei fan dagli speculatori che comprano i biglietti migliori e li rivendono a prezzi altissimi, traendone profitto. Ticketmaster ha introdotto i costosi biglietti Platinum là dove gli speculatori compravano tanti biglietti per poi rivenderli. I soldi me li intascavo io e non mi sembrava giusto».

Morale: Neil Young non venderà più biglietti Platinum. «Ho deciso che sarà la gente a sistemare le cose. Comprate biglietti in modo aggressivo non appena vengono messi in vendita o li troverete a prezzi maggiorati nel mercato secondario».

In altre parole, preferisce che sia il mercato a regolarsi tramite l’iniziativa dei fan. Ma non è esattamente quel che succede oggi? Per i concerti più ambiti, i fan comprano in massa («buy aggressively» come scrive Neil) i biglietti nel momento stesso in cui vengono messi in vendita. Eppure la cosa non impedisce che siano esauriti in pochi minuti e che finiscano subito rivenduti nel mercato secondario.

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