Una donna ha depositato ieri una causa ai danni di Nick Carter dei Backstreet Boys. Secondo le carte ottenute da Rolling Stone, lo accusa di averla stuprata nel 2003, quando lei aveva 18 anni.
L’accusatrice è Melissa Schuman, giù membro del girl group anni 2000 delle Dream. Secondo le carte, il cantante avrebbe «usato il ruolo, lo status e il potere derivanti dall’essere una celebrità per adescarla, manipolarla, sfruttarla e aggredirla sessualmente».
Schuman ha raccontato la sua versione dei fatti già a novembre 2017, spiegando che Carter l’avrebbe forzata a fare sesso nel suo appartamento di Santa Monica, quando lei era ancora vergine. «Era implacabile, non accettava i miei no come risposta», scriveva Schuman nel suo blog. «Era pesante, troppo pesante perché riuscissi a divincolarmi sotto di lui. Poi l’ho sentito, ha infilato qualcosa dentro di me».
Nel 2017 Carter ha negato ogni accusa dicendo che Schuman non avrebbe mai fatto capire «mentre stavamo insieme né in seguito che il rapporto non era consensuale… È contrario alla mia natura e a tutto ciò che mi sta a cuore causare disagio o danno a chicchessia».
L’avvocatessa del cantante Liane K. Wakayama dice a Rolling Stone che «sono anni che Melissa Schuman mette in giro questa storia, ma le sue accuse erano false quando le ha avanzate la prima volta nel 2017 e lo sono ancora». Wakayama accusa a sua volta la donna di voler «danneggiare, diffamare ed estorcere del denaro a Nick, ai suoi soci, ai suoi amici e alla sua famiglia». Si tratterebbe di una trovata pubblicitaria che però «non toglierà a Nick la voglia di chiedere conto alla signora Schuman e ai suoi complici dell’incommensurabile dolore e della sofferenza causata dalla loro condotta estorsiva».
Le strade di Carter e Schuman si sono incrociate per via dei rispettivi collaboratori che avevano ventilato l’idea di costruire ad hoc una storia d’amore per finire sulla stampa. Alla fine i due sono stati scritturati come co-protagonisti nel film horror The Hollow – La notte di ognissanti. Secondo Schuman, dopo la presunta aggressione le è stato detto che se avesse sporto denuncia sarebbe stata estromessa dal progetto.
Nils Larsen, all’epoca suo manager, le avrebbe detto che se l’avesse fatto sarebbe stata probabilmente umiliata pubblicamente, oltre a danneggiare irrimediabilmente la sua carriera. Schuman, scriveva nel post, ha perciò scelto di non denunciare Carter per non rischiare di trovarsi senza lavoro.
Ora la donna accusa il cantante dei Backstreet Boys di aver continuato a «manipolarla e tormentarla» dopo la presunta aggressione. Le avrebbe scritto: «Perché me l’hai fatto fare?». Carter avrebbe inoltre tentato di contattarla più volte al telefono.
La carriera solista di Schuman non è mai decollata e in quel post si chiedeva se Carter avesse interferito complottando con Kenneth Crear, che gestiva entrambi, al fine di escluderla lentamente dal mondo del pop. «Ho capito dal suo tono di voce che non era più interessato a lavorare per me e non ho potuto fare a meno di chiedermi se Nick avesse avuto un qualche ruolo in tutto ciò».
Secondo la querelante, «un noto e potente manager dell’industria musicale», nonché amico di Carter, le disse delle possibilità di registrare un duetto col cantante dei Backstreet Boys per la colonna sonora di un film. Riluttante a parlare male di Carter, Schuman avrebbe accettato solo dopo la rassicurazione che le due registrazioni sarebbero state effettuate separatamente. L’operazione non è andata in porto e il manager ha poi troncato ogni rapporto con Schuman. Ora nella denuncia, la donna accusa Carter di avere usato la canzone per «generare la falsa impressione che lui e la querelante fossero in rapporti amichevoli».
«Gli effetti sono tremendi», ha detto Schuman a Daily Beast nel 2018. «Non è solo l’aggressione. È una cosa che influisce su tutta la vita e ancora lo fa… L’unica cosa positiva è che ho riacquistato la mia voce. E questo ha valore più d’ogni altra cosa: sento di avere una nuova forza, non sto zitta e non me ne sto buona. Non ho più paura».
A febbraio 2018 Schuman aveva presentato una denuncia al dipartimento di polizia di Santa Monica. A luglio 2019 la pratica è stata passata all’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles. La cosa non ha avuto un seguito poiché il procuratore ha affermato che il reato era caduto in prescrizione nel 2013.
Carter deve affronare un’altra causa per violenza sessuale. È stata presentata a dicembre in Nevada da Shannon Ruth. La donna ha dichiarato che a febbraio 2001, quando lei aveva 17 anni, Carter l’ha invitata a salire sul suo tour bus dopo un concerto a Tacoma, Washington. Una volta a bordo, Carter l’avrebbe costretta a praticargli del sesso orale e l’avrebbe violentata passandole un’infezione a trasmissione sessuale. Secondo Ruth, che si definisce autistica e affetta da paralisi cerebrale, dopo i fatti Carter l’ha chiamata «puttana ritardata». Dopo la denuncia, la ABC ha sospeso la messa in onda di uno speciale natalizio dei Backstreet Boys che era stato già registrato.
L’avvocato di Carter in quella causa, Michael Holtz, ha negato con veemenza ogni accusa e a febbraio ha presentato una controcausa. Carte chiede a Ruth 2,35 milioni di dollari, la cifra che lui e i Backstreet Boys avrebbero perso a causa delle accuse. Il cantante sostiene inoltre che Ruth è stata manipolata e spinta a muovere false accuse proprio da Schuman e da suo padre Jerome. Il mese scorso, un giudice ha dato il via alla causa contro Ruth. Schuman e suo padre sono tra i co-imputati della controdenuncia di Carter.
Nei documenti della causa di Ruth si afferma che Carter avrebbe violentato altre tre donne. Uno di questi tre racconti parrebbe corrispondere a un rapporto di polizia depositato in Wisconsin: una ventenne non meglio identificata afferma che Carter e un suo amico l’hanno aggredita sessualmente a Key West, Florida, nel marzo 2006. Nessuna accusa è stata mossa a Carter in relazione al fatto.
Da Rolling Stone US.