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Nick Cave: «Quando PJ Harvey mi ha lasciato, mi è quasi caduta la siringa»

Attraverso un post pubblicato sul suo blog, il cantautore ha ricordato la fine della sua storia d'amore: «Mi ha dato il coraggio di scrivere canzoni che parlavano delle esperienze personali che avevo sempre voluto nascondere»
Foto di Tim Mosenfelder/WireImage

Foto: Tim Mosenfelder/WireImage

Spesso Nick Cave per raccontare la propria vita si affida al suo blog, The Red Hand Files. Dalle anticipazioni sul ritorno dei Grinderman fino alla lista delle sue canzoni d’amore preferite, il blog è diventato la voce ufficiale del frontman dei Bad Seeds per interagire con i fan. In un recente post (che potete leggere per intero qui), Cave ha risposto a una domanda in cui gli si chiedeva sulla rottura della relazione con PJ Harvey; una storia d’amore che ha cambiato per sempre il suo modo di scrivere canzoni.

Cave e Harvey hanno avuto una breve relazione verso la metà degli anni ’90, nei mesi in cui il cantautore australiano stava lavorando all’album The Boatman’s Call e, attraverso The Red Hand Files, due fan hanno chiesto al loro beniamino di raccontare quel periodo. Un ammiratore brasiliano, infatti, ha domandato a Cave: “Perché negli anni 90 hai interrotto la relazione con PJ Harvey?”, mentre una ragazza canadese ha chiesto di raccontarle il lavoro per The Boatman’s Call. Cave ha unito le due domande, usando la prima per spiegare la seconda: “La verità è che non sono stato io a lasciare PJ Harvey, ma il contrario». Il cantautore ha ricordato di quando si trovava sul pavimento nel suo appartamento a Notting Hill, il giorno in cui ricevette una chiamata da “Polly”. Era una telefonata d’addio, e quando Cave ha chiesto a PJ Harvey perchè volesse lasciarlo, la cantante ha risposto fredda, “È finita e basta”.

“Mi colse così tanto di sorpresa che stava per cadermi la siringa”, ha aggiunto Cave nel post. Il leader dei Bad Seeds, infatti, attribuisce la rottura a diversi fattori, tra cui la sua dipendenza e i suoi problemi “a capire il concetto di monogamia”. Ripensandoci, tuttavia, Cave è convinto che la storia giunse al termine per il fatto che coinvolgeva “due persone estremamente creative, entrambe troppo prese da se stesse per essere in grado di condividere gli stessi spazi in maniera realmente significativa”.

Non tutto il male viene per nuocere, dato che le ferite causate dall’addio di Harvey portarono Cave ad amplificare le sue ispirazioni creative, aiutandolo a completare The Boatman’s Call, uno dei suoi lavori più belli. “La rottura mi riempì di un’energia folle, energia che mi ha dato il coraggio di scrivere canzoni che parlavano di esperienze umane banali (come i cuori infranti), ma di farlo apertamente, audacemente e con un nuovo significato – un tipo di scrittura che, fino a quel giorno, avevo evitato, dato che avevo sempre sentito il bisogno di nascondere le mie esperienze personali dentro storie basate su personaggi immaginari. È stato uno scatto di crescita che mi ha spinto in una direzione e uno stile di songwriting che è rimasto con me da allora, anche se in forme diverse”.

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