«È stato il più grande songwriter della sua generazione, puro genio sfrenato». Con queste parole sul suo blog The Red Hand Files, Nick Cave ha voluto ricordare Shane MacGowan, il leader dei Pogues venuto a mancare lo scorso 30 novembre (qui il nostro ritratto).
Per ricordare MacGowan Cave ha raccontato di quando i due hanno condiviso il palco per il sessantesimo compleanno del musicista irlandese nel 2017. «Ero a lato del palco per il sessantesimo di Shane a Dublino e mi sentivo agitato e nervoso per la performance. Ero circondato da tutti questi artisti che stavano eseguendo versioni bellissime delle canzoni di Shane e non so, forse semplicemente mi sentivo un po’ fuori posto», racconta Cave prima di descrivere l’incontro di quella sera con Sinéad O’Connor (scomparsa a luglio e grande amica di MacGowan, ndr): «Era distante dagli altri, mezza nascosta dalle tende e con lo sguardo fisso a terra, fiera e intensa. Mi guardò, sorrise, camminò verso me e mi abbracciò. Non so bene perché ma quel gesto mi commosse».
Quella sera Cave canterà Summer in Siam salendo sul palco con MacGowan: «So che dovrei parlarvi del puro genio sfrenato di Shane MacGowan e di come lui sia stato il più grande songwriter della sua generazione, una delle voci spaventosamente più delle belle di sempre, ma in quel momento rimasi colpito dalla straordinaria dimostrazione d’amore ricevuta per quell’uomo – così potente e profonda – che arrivò dal pubblico. Non avevo mai vissuto niente di simile».
«Una persona bellissima, ma anche rotta» continua Cave, «che racchiudeva la purezze e l’innocenza, la generosità e l’intelligenza spirituale come nessun altro». «Una volta Sinéad ha detto che Shane era un angelo. Che non abbia avuto ragione?».