«Tutti gli artisti che ammiro a un certo punto della loro lunga carriera mi hanno deluso». Lo scrive Nick Cave sui suoi Red Hand Files rispondendo alla domanda di Jenna, una fan transgender che gli chiede come può conciliare la fede con la storia di sessismo, omofobia e pedofilia della Chiesa.
Per dare una risposta, il musicista parla di musica e di quella che chiama «confederazione dell’eccellenza», una specie di lega dei supereroi del rock che comprende Bob Dylan, Neil Young, Nina Simone, Kanye West, Van Morrison, Morrissey, Brian Eno, Leonard Cohen, Patti Smith.
«Ognuno di loro prima o poi mi ha alienato, confuso o insoddisfatto. Spesso non sono andati nella direzione che avrei desiderato per seguire invece i loro percorsi confusi (maledizione!) verso le loro verità. Mi sono sentito a disagio per le cose che hanno fatto, non sono stato d’accordo con ciò che hanno detto o non mi è piaciuto un loro particolare disco. Eppure c’è qualcosa in loro che continua ad affascinarmi e rendermi curioso sulla loro prossima mossa».
Se continua a seguirli nonostante a volte non sia d’accordo con quel che fanno o dicono è per «la loro autenticità. So che fondamentalmente stanno facendo un loro cammino e non hanno certo il dovere di modellare la loro vita, artistica o d’altro tipo, per compiacere o far sentire meglio gli altri. Sono pienamente e assolutamente autentici, indipendentemente dai miei sentimenti o dai sentimenti di chiunque altro. In un mondo che sembra spesso privo di genuinità trovo questa cosa profondamente rassicurante. Mi allontano da un artista quando capisco che sta creando, dicendo o facendo cose solo per ottenere il consenso del pubblico o per cedere alle richieste del mercato».
In quanto alla risposta a Jenna, Cave scrive anche lui come gli artisti citati cerca di seguire il suo «io migliore e autentico. Abbiamo vite complicate e pensiamo e facciamo cose che gli altri non capiscono, ma lo facciamo perché viviamo le nostre esperienze e troviamo le nostre verità in posti diversi. Con mia grande sorpresa, ho trovato alcune delle mie verità in quell’istituzione fallibile, spesso deludente, profondamente strana e totalmente umana che è la Chiesa. A volte, questo è sconcertante per me come può esserlo per te».
L’augurio: ritrovarsi tutti assieme nella musica «al di là dei dogmi, delle opinioni e delle offese, per dare un senso al mondo».