Nicki Minaj si offre di pagare il college al quattordicenne che ha ucciso un uomo che picchiava la madre alla cassa del fast food Maxwell Street Express. È successo il 18 giugno scorso a West Pullman, Chicago. In un video si vede l’uomo, Jeremy Brown, che litiga con la donna, Carlishia Hood. Forse avvertito via telefono dalla madre, il ragazzo che era in auto compare sulla soglia del piccolo locale. Quando l’uomo comincia a colpire la donna violentemente sul viso, il ragazzo gli spara.
Secondo Minaj, il quattordicenne «è un vero eroe». L’ha scritto in una storia di Instagram. «Lo aiuterei se volesse andare al college. È quel che tutti i figli dovrebbero fare per le loro madri. Ha cresciuto un gran figlio e dovrebbe esserne orgogliosa».
Non solo: secondo Minaj l’omicidio è opera di Dio. «Dio sapeva prima di lei che sarebbe stata assalita quel giorno e ha fatto sì che avesse protezione. Dio è buono».
Secondo l’accusa, dopo aver sparato a Brown all’interno del ristorante, l’adolescente lo avrebbe seguito fuori sparandogli per strada dopo che la madre gli avrebbe detto di finirlo.
In un primo tempo, la donna e il figlio sono stati accusati di omicidio, accusa poi caduta perché «non siamo in grado di soddisfare l’onere della prova», come ha scritto il Procuratore di Stato della Contea di Cook. Ieri la donna ha fatto causa alla città di Chicago e agli agenti che l’hanno arrestata per abuso d’ufficio, arresto non giustificato e inflizione intenzionale di stress emotivo.
Secondo un analista di CBS, si ha il diritto di usare una forza anche letale per legittima difesa quando si tratta di fermare qualcuno che mette in pericolo la vita altrui, «ed è precisamente quello che è successo in questo caso, ed è esattamente il motivo per cui l’ufficio del Procuratore ha ritirato il caso».