La storia della musica inglese è storia di scene nate nei sobborghi e città proletarie di provincia. Liverpool ci ha regalato i Beatles, ovviamente, ma anche Echo & the Bunnymen, alla Factory, Manchester gli Smiths, ma anche la Factory e l’Hacienda con Joy Division, New Order, Happy Mondays, Bristol ha unito hip-hop e elettronica nel trip hop di Massive Attack, Portishead e Tricky. Sheffield, ad esempio, nonostante il solo mezzo milione di abitanti, è riuscita a determinare la storia della musica degli anni ’80 sfornando progetti come Pulp, Human League, Cabaret Voltaire, capaci di unire sperimentare eccentrica, new wave dadaista e forme embrionali di techno tra synth pop, industrial, psichedelia. Un terreno fertile dove ha potuto mettere radici una delle più importanti etichette di musica elettronica al mondo, la Warp Records, che dal 1989 ci ha regalato artisti come Aphex Twin, Autechre, Boards of Canada, ponendo le basi per la ambient techno e la bleep techno prima, e per l’IDM dopo.
Sperimentazione e ricerca, che dall’underground invadono la pop culture, sono i fili conduttori che parlano della storia musicale di Sheffield. Un racconto che da ieri arriva ai giorni d’oggi si riverbera nel concetto di no bounds, senza confini, come il nome dell’innovativo festival che dal 2017 ha riportato la musica, l’arte e le nuove tecnologie al centro della città.
La settima edizione del No Bounds si terrà quest’anno dall’11 al 13 ottobre (e una preview il 10), con un calendario enorme di eventi composti da installazioni, workshop, proiezioni, concerti, dj set in varie location all’interno della città. Un festival diffuso che quest’anno vuole «muoversi oltre i limiti della città di Sheffield per accogliere il lavoro e aprire connessioni culturali con artisti locali, nazionali, internazionali».
Si partirà giovedì 10 con una lezione e una performance di John Chowing, professore emerito alla Stanford University nonché inventore della sintesi FM, un algoritmo di modulazione di frequenza diventato fondamentale negli strumenti digitali a partire dal Synclavier I nel 1977 che trovò il suo successo commerciale grazie alla celebre Yamaha DX7, un sintetizzatore che sta riscoprendo una seconda vita negli ultimi anni (chiedete ad esempio a Mac DeMarco).
Venerdì inizia il vero è proprio programma con ben 8 location attive. Durante la giornata sarà l’occasione per entrare in dialogo con la città e l’arte tra mostre, film, performance e installazioni. Segnaliamo Coles Hidden Corners, le installazioni sonore di Mark Feel e Rian Treanor all’interno di Cole Brothers, uno storico edificio di Sheffield sottoposto a un grande restauro e che, per la prima volta, aprirà alcune location al pubblico. I concerti di giornata inizieranno dalle 18.30 alla cattedrale di Sheffield (ce ne sono in programma 5: Emergence Collective, Lola De La Mata, Tara Clerkin Trio, Rian Treanor e Cara Tolmie), mentre all’Hallamshire Hotel ci sarà una doppia esibizione dei Black Dog, storica formazione elettronica locale (li troviamo già nella celebre compilation Artificial Intelligence della Warp nel ’92) che ha reinventato la techno al di fuori del puro ballo. Ma essendo Sheffield, come dicevamo, una città che ha sempre pensato anche al dancefloor nelle sue mille diramazioni, il programma per la notte è piuttosto denso: l’Hope Works aprirà ben 4 sale per un rave continuum che occuperò tutta la notte, dalle 23.30 alle 4 inoltrate. Da segnarsi: Flowdan, Dj Storm, Big Ang.
Sabato si riparte con una seduta in tarda mattina di drone yoga seguita da un workshop di live-coding e una performance di 6 ore di Zaraon Mizmeras sul tema del sogno intitolata Dreaming (Live). Inaugura Sadacca F.M., una mostra che per due giorni racconterà attraverso materiale d’archivio di BBC Radio la storia delle radio pirata della città seguita, sempre nella location Sadacca (una ex fabbrica dell’acciaio), dalla performance di Tom Payne ispirata da La nube tempestosa di John Ruskin, una doppia conferenza a tema ambientale tenuta dall’autore nel 1884 a Londra. Nel mezzo un workshop dedicato ai sintetizzatori, il dj set artistico di Tom J Newell, lo showcase della label locale Delicious Clam e la performance/mostra Dead Cat Bounce di Gary Zhexi Zhang e Waste Paper Opera. E la parte denominata rave? Ancora più intensa, dalle 16 alle 6.30 del mattino dopo. Highlights: Kelman Duran, Batu, gli italiani TSVI e Stenny in back 2 back.
Per l’ultimo giorno il programma riparte dallo drone yoga a cui seguirà una seduta di deep listening con la Interworld Drone Orchestra e una serie di attività all’aperto per il programma Entanglement, Commons and Cultural Mycelium, creato in collaborazione con la Sheffield Hallam University, tra camminate, talk e proiezioni. Si chiude in bellezza con quattro concerti nello spazio sacro della Chapel Of Our Lady a Rotherham, appena fuori Sheffield, per poi raggiungere l’Hope Works per gli ultimi ritmi di giornata, stavolta “solo” fino a mezzanotte.