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No, Gabry Ponte non rischia di essere squalificato da Eurovision Song Contest 2025

I riferimenti a Craxi e a ‘Bandiera rossa’ contenuti nel testo non infrangono il regolamento. E comunque le parole delle canzoni possono essere cambiate, come è successo nel caso, quello sì controverso, di Eden Golan

Foto press

No, Gabry Ponte non rischia di essere squalificato da Eurovision Song Contest 2025. Dopo la vittoria di sabato sera a San Marino Song Contest, che gli permette di partecipare in rappresentanza di San Marino appunto alla competizione canora europea, è stato avanzato il dubbio che due passaggi del testo di Tutta l’Italia infrangessero il regolamento dell’European Broadcasting Union, l’organizzazione che coordina l’Eurovision che quest’anno si terrà a maggio a Basilea.

L’Eurovision Song Contest ha per regolamento una natura apolitica. Le canzoni che partecipano non possono quindi contenere riferimenti politici di alcun tipo e in Tutta l’Italia si canta di “beato santissimo Craxi”, con un riferimento alla monetine fuori dall’Hotel Raphaël. C’è anche una citazione di Bandiera rossa in “avanti popolo avanti”.

«Abbiamo mandato tutti i testi all’EBU perché sappiamo che non ci devono essere citazioni politiche e religiose nei testi», ha detto a Repubblica Denny Montesi, direttore di Una voce per San Marino. «Avevamo sottoposto due dubbi: uno riguarda il fatto che il brano di Gabry citasse Craxi e “avanti popolo”, l’altro riguardava il brano di Giacomo Voli, che citava l’Ave Maria. L’EBU ha risposto che entrambi i brani non infrangono il regolamento».

In ogni caso, Ponte non rischiava la squalifica. I testi delle canzoni posso infatti essere adattati, come è successo nel 2024 con il pezzo di Eden Golan. In quel caso si trattava di un caso decisamente più serio e controverso.

La concorrente di Israele avrebbe dovuto presentare October Rain. Il testo conteneva riferimenti al massacro di Hamas del 7 ottobre 2023 e dopo proteste e minacce di boicottaggio è stato cambiato in Hurricane, mantenendo la stessa musica. Golan ha cantato il pezzo come October Rain una volta tornata in Israele, a Tel Aviv, come «preghiera per riportare a casa» gli ostaggi rapiti.

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