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«Non sei sola»: la solidarietà dei cantanti italiani ad Angelica Schiatti

È una delle maggiori manifestazioni di vicinanza nella storia recente del pop italiano. «In un mondo pieno di Morgan siate Calcutta»

Foto: Soheil Raheli

Uno dei primi a commentare il post in cui Angelica Schiatti ha raccontato dello stalking di Morgan (qui un riassunto della vicenda), ha ringraziato per la solidarietà ricevuta, ha scritto della solitudine provata e della mancanza di aiuto da parte delle istituzioni è stato Tommaso Paradiso: «Tutta la mia solidarietà. Che paese di merda, lo mandassero ancora in televisione a spiegarci la vita».

Sono poi seguiti messaggi di solidarietà a Schiatti da parte di altri artisti di sesso maschile, da J-Ax («Anche gli Articolo ci sono») a Eugenio in Via di Gioia («Tutto il nostro supporto»), ma soprattutto femminile. È una delle maggiori manifestazioni di vicinanza nella storia recente del pop italiano.

«Ti abbraccio fortissimo, siamo con te», commenta Francesca Michielin. «Angelica regina», scrive Elisa che nelle due storie tagga la cantante e Calcutta e scrive che «siamo tutti con voi». A Baby K «dispiace per tutto quello che avete e hai dovuto passare. Tutto questo in silenzio e con grande grazia. Spero che la luce gettata su tutto possa aiutare a farti arrivare alla giustizia che meriti. Per ora il sistema giudiziario ancora una volta ha fallito, ma non penso sia la fine. Siamo con te!!!».

E ancora Margherita Vicario: «Non sei sola». Lina Simons: «Mi spiace che tu abbia dovuto e stia affrontando tutto questo. Siamo con te». Tiromancino: «Sono davvero senza parole». Ermal Meta: «Io ci sono». VV: «Con te». Ghemon: «Siamo con te». Chiara Galiazzo: «Siamo tutti con te». Paola Turci: «Noi ci siamo». Ex Otago: «Un grande abbraccio da tutti gli otaghi». Ditonellapiaga: «Siamo tutti con te, con la tua forza, la tua rabbia e il tuo coraggio». La Nina: «Sono avvilita ma felice al tempo stesso del tuo immenso coraggio. Forza assai!».

“Cuori” o commenti al post di Angelica anche da Elodie, Rose Villain, Angelina Mango, Coma Cose, Gianluca Grignani, Marco Mengoni, Rachele Bastreghi, Ariete, Vasco Brondi, Malika Ayane, Myss Keta, Gaia, Giorgieness, BigMama, Noemi, Liberato, Diodato, Clara, La Rappresentante di Lista, Tropico e altri.

Emma scrive nelle storie che «bisognava prendere provvedimenti già al “fr*cio di merda” urlato dal palco. Ma a molti è convenuto tacere anzi hanno trovato il modo di dare altro spazio a questo “grande artista”. Eh sì. Sono anni che in molti lo idolatrano e lo difendono come se la sua “conoscenza” artistica lo legittimasse a dire e a compiere qualsiasi atto. Sostegno e stima verso Angelica e verso tutte le donne che hanno purtroppo a che fare con questi soggetti. In un mondo pieno di “Morgan” siate Calcutta».

Prima della notizia della fine del contratto con la Warner, l’etichetta accusata da Calcutta di avere messo sotto contratto Morgan pur sapendo tutto, Levante che è artista Warner esprimeva la sua «profonda solidarietà» ad Angelica. E dato che «alcune di queste circostanze sono state rese pubbliche sono poche ore fa, mi auguro che la casa discografica Warner prenda una posizione chiara e la manifesti pubblicamente. Diversamente mi troverei in una situazione di forte disagio. Ne ho bisogno in quanto donna e in quanto artista. È arrivato il momento di scegliere da che parte stare in merito a comportamenti come revenge porn, violenza sulle donne, maschilismo, stalking e tutto ciò che inquina la nostra società e su cui non dobbiamo mai abbassare la guardia».

Annalisa, altra artista Warner, ha espresso nelle storie «totale solidarietà a lei e anche a Calcutta» dopo avere «appena saputo dei fatti riguardanti Angelica e il suo persecutore, di cui non ho nemmeno voglia di scrivere il nome». Si augura che «la giustizia faccia davvero il suo corso per una volta, invece di abbandonare chi deve essere protetto tutelato, mentre chi andrebbe punito continua, tra le altre cose, a calcare palcoscenici di vario genere, godendo di indisturbato spazio d’azione. E ora che sappiamo, sta anche a noi negarglielo».

Noemi scrive che è «inammissibile che si debbano subire certi atteggiamenti ed è inammissibile che la Giustizia Italiana abbandoni una persona senza prendere provvedimenti immediati». Alessandra Amoroso: «Angelica, non sei sola… siamo dalla tua parte. Spero che tu abbia giustizia. Le leggi esistono e devono essere applicate».

Sul suo profilo Instagram Tommaso Paradiso si dice «vicino con tutto il mio cuore ad Angelica, una cara amica, che ha passato l’inferno restando in silenzio. Vittima di un sistema che evidentemente non funziona più, che probabilmente non ha mai funzionato e che è arrivato al capolinea. Vittima di un sistema che non guarda in faccia a nessuno. Questa storia è l’ennesima, pesantissima, gravissima storia che ci racconta di un mondo che ha perso l’umanità o forse che ha perso e basta. Viviamo costantemente abbagliati dalla merda, merda che prima o poi esce fuori e fa male. Fatela finita, tutti! Soprattutto voi che occupate “alte” posizioni e che fate finta di niente fino a che tutto tace. Basta! Vi abbraccio forte Angelica ed Edoardo».

J-Ax scrive che «in tutti questi anni non ho mai fatto mistero della mia totale disistima verso Morgan. Ora faranno tutti a gara a smarcarsi grazie allo straordinario articolo di Selvaggia Lucarelli. Ma la reazione di oggi srebbe dovuta avevnire già con tutto quello che tutti già sapevano, perché di dominio pubblico da anni. Il mio affetto e la mia vicinanza va ad Angelica vittima dell’ennesimo uomo convinto che le donne siano una sua proprietà di cui disporre a proprio piacimento».

La fondazione Una Nessuna Centomila «esprime il suo totale sostegno alla cantautrice Angelica Schiatti, per la triste vicenda che la vede coinvolta. “Ancora una volta ci troviamo di fronte alla solita situazione, di cui pagano le conseguenze, involontariamente, tante donne che hanno il coraggio di denunciare”, dichiarano le fondatrici di Una Nessuna Centomila, Giulia Minoli, Celeste Costantino e Lella Palladino. “In Italia le leggi ci sono e se applicate correttamente potrebbero davvero tutelare le donne. Il problema restano, però, il potere e l’ingiusta protezione di alcuni personaggi. Chi denuncia si trova di fronte ad una grande e imperdonabile resistenza culturale, che genera e contribuisce al persistere di pregiudizi e stereotipi che rendono, spesso, impossibile la stessa applicazione della legge”».

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