Oasis, il primo batterista Tony McCarroll sulla reunion: «Magari è merito di mamma Peggy» | Rolling Stone Italia
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Oasis, il primo batterista Tony McCarroll sulla reunion: «Magari è merito di mamma Peggy»

È stato scaricato dalla band nel 1995 e ha fatto causa ai Gallagher. Ora però è «felicissimo per loro e per i fan». Non si aspetta una telefonata, «ma se dovesse succede, sarebbe un bel finale»

Oasis, il primo batterista Tony McCarroll sulla reunion: «Magari è merito di mamma Peggy»

Gli Oasis nel marzo 1994 a Oxford St, Londra

Foto: Kevin Cummins

Quattro giorni fa gli Oasis hanno aperto la prevendita dei biglietti per il tour 2025, andato sold out ieri nel giro di una decina di ore. Per accedere alla pre-sale gli utenti dovevano rispondere a una semplice domanda: chi è stato il primo batterista degli Oasis?

La risposta è Tony McCarroll, il membro degli Oasis dimenticato dalla storia. Batterista del gruppo chiamato The Rain a cui si sono uniti prima Liam e poi Noel Gallagher, dando così origine alla prima formazione degli Oasis, McCarroll ha suonato nell’album di debutto Definitely Maybe e appare in Some Might Say, il singolo tratto dal secondo disco (What’s the Story) Morning Glory?.

I dissapori con Noel Gallagher, che disse che non era un batterista all’altezza di una band con un numero uno in classifica, hanno portato alla fine del rapporto con gli Oasis, ufficializzata nella primavera del 1995, poco prima dell’inizio delle session di Morning Glory. È stato rimpiazzato da Alan White.

I rapporti sono peggiorati nel 1999, quando McCarroll ha fatto causa agli Oasis per 15 milioni di sterline. Il batterista sosteneva che, essendo parte attiva del contratto con l’etichetta Creation, aveva diritto a una compensazione per gli introiti degli album da cui è stato escluso. È stato trovato un accordo extragiudiziale: McCarroll ha ricevuto 550 mila sterline e in cambio ha rinunciato a ogni pretesa sulle future royalties.

In una nuova intervista pubblicata dal Mail Online e realizzata dopo l’annuncio della reunion, il “forgotten man of Oasis” si dice «felice per Noel e Liam, molto felice per loro. E felicissimo soprattutto per i fan e per le generazioni che non hanno visto gli Oasis».

Mentre ci si chiede chi saranno i musicisti che accompagneranno i Gallagher, ben sapendo che ci sono batteristi che hanno suonato negli Oasis più di lui, McCarroll spiega che «non mi hanno ancora contattato, ma non sto col fiato sospeso». E se gli chiedessero di partecipare alla reunion? «Non so, in fondo non solo l’unico ex membro».

McCarroll non ha ancora deciso se andrà a vederli nel 2025. «Ero presente al loro ultimo concerto nel Regno Unito, al V Festival. Che ironia e stranezza: c’ero al loro primo e al loro ultimo concerto» in Inghilterra.

Dice di essere sempre stato convinto che si sarebbero rimessi assieme. «Sono fratelli… magari è stata la madre Peggy a metterli assieme e dire: risolvete la cosa». L’annuncio non lo ha quindi colto di sorpresa, «sono anni che dico che sarebbe successo, ma pensavo che sarebbe accaduto nel 2024, per il 30esimo anniversario di Definitely Maybe».

Il batterista considera Liam «uno degli ultimi grandi del rock, mio nipote vuol essere come lui, gli copia la posa mentre canta con le braccia dietro la schiena» e non esclude che gli Oasis possano anche incidere nuova musica. «Dovrebbero farlo se hanno ancora l’energia» di un tempo. «E poi Noel ha probabilmente otto album pronti, chi lo sa?». Per lui ce ne sarebbe bisogno in quest’epoca in cui «alcune band sono talmente costruite a tavolino da risultare insipide ed è una cosa che si sente nella musica».

In quanto ai rapporti coi fratelli, «ho visto Liam poco prima di Natale, è stato tutto baci e abbracci. Non è che ci sentiamo al telefono, ma il rapporto è amichevole, è tutto ok. Con Noel invece non parlo da un po’, ma mi piacerebbe rivederli tutti quanti. Sarebbe bello se succedesse qualcosa di bello, ma non m’aspetto nulla. Se dovesse succede, allora sarebbe fantastico, sarebbe un bel finale».