Parla uno degli avvocati di Spencer Elden, l’ex bambino che nuotava inseguendo una banconota sulla copertina di Nevermind dei Nirvana, oggi trentenne, che ha fatto causa al gruppo e a molti altri soggetti, tra cui il fotografo, l’etichetta e l’art director della cover. Secondo Elden, l’immagine avrebbe carattere pedopornografico e chi l’ha usata per la copertina del disco non avrebbe chiesto le dovute autorizzazioni.
Ora si è espressa l’avvocata Maggie Mabie, uno dei legali che segue Elden, parlando con Associated Press. Oltre a spiegare il perché il suo cliente si è deciso ad agire solo dopo trent’anni, «ha trovato finalmente il coraggio di chiedere conto alle persone responsabili», Mabie ha aggiunto che lo scopo dell’azione legale non è solo una richiesta di risarcimento: Elden vuole che la copertina venga cambiata nelle future versioni del disco.
«Nel caso esca un’edizione per il trentennale», dice Mabie riferendosi al fatto che Nevermind uscì nel settembre 1991, «Elden non vuole che il mondo intero veda i suoi genitali».
È già successo. Nella versione uscita in Arabia Saudita la copertina si presentava così: