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Paul McCartney sulla fine dei Beatles: «Non l’ho provocata io, è stato John»

«Quella era la mia band, il mio lavoro, la mia vita, quindi volevo continuare», ha detto il bassista in un’intervista per BBC Radio 4

Foto: Mary McCartney/MPL Communications

Paul McCartney ha parlato dello scioglimento del Beatles in una nuova intervista per BBC Radio 4, anticipata dal Guardian. Sono passati 50 anni dalla fine della band e il bassista è ancora considerato il principale responsabile, soprattutto per l’auto-intervista inviata alla stampa nel 1970 in cui spiegava la genesi del suo album solista («Hai intenzione di registrare un nuovo album o un singolo con i Beatles?», «No»).

Nell’intervista con John Wilson di BBC Radio 4, però, McCartney racconta una versione diversa della storia, in cui lo scioglimento del gruppo era avvenuto ben prima del suo annuncio. «Non sono stato io a provocarlo. È stato Johnny», ha detto. «Non sono io ad aver provocato lo scioglimento. Oh, no, no, no. Un giorno John è arrivato e ha detto che avrebbe lasciato i Beatles».

La band avrebbe tenuto tutto segreto così che il manager Allen Klein potesse gestire gli aspetti economici della separazione. «Per qualche mese abbiamo dovuto far finta», ha detto McCartney. «Era strano perché sapevamo tutti che i Beatles erano finiti, ma non potevamo andarcene».

«Io dovevo combattere, e l’unico modo era fare causa agli altri, perché erano con Klein. Anni dopo mi hanno ringraziato. Ma non sono stato io a istigare lo scioglimento. È stato Johnny che di punto in bianco ha detto che avrebbe lasciato il gruppo», ha spiegato McCartney.

Il bassista ha anche detto che avrebbe voluto che la band restasse insieme, perché scrivevano ancora «roba piuttosto buona». «Quella era la mia band, il mio lavoro, la mia vita, quindi volevo continuare», ha detto. La storia di quel periodo è al centro del film di Peter Jackson Get Back, che vi abbiamo raccontato in questa cover story.

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