Paul McCartney ha pubblicato una dichiarazione in supporto delle proteste contro la brutalità poliziesca. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per sconfiggere ogni forma di razzismo”, ha scritto. “Dobbiamo imparare di più, ascoltare di più, parlare di più, educarci e soprattutto agire”.
Nella dichiarazione McCartney ha poi ricordato di quando nel 1964 i Beatles dovevano suonare a Jacksonville e, dopo aver scoperto che il pubblico del concerto sarebbe stato diviso per la segretazione razziale, si erano rifiutati di suonare. “Non abbiamo mai suonato per un pubblico segregato e non cominceremo oggi”, aveva detto John Lennon. “Preferiamo perdere i soldi”. Alla fine il concerto dei Beatles ci era stato ed era stato il primo per un pubblico misto in quella città. Dopo quell’episodio i Beatles avevano aggiunto una clausola in proposito ai loro contratti.
“Sono schifato e arrabbiamo che sono passati quasi 60 anni e il mondo è sotto shock per le scene orribili dell’omicidio di George Floyd per colpa della polizia razzista, come per gli innumerevoli altri casi del genere che l’hanno preceduto”, ha aggiunto McCartney. “Voglio giustizia per la famiglia di George Floyd, voglio giustizia per tutti coloro che sono morti e hanno sofferto. Dire no non è un’opzione”.