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Pete Doherty ha parlato della disintossicazione per il Bataclan

Il cantante ha raccontato della disintossicazione dalla dipendenza di oppiacei per arrivare pulito al concerto: «Parigi è una di quelle cose per cui morirei, assieme all'amore e al Queens Park Rangers»
Peter Doherty, foto via wikimedia

Peter Doherty, foto via wikimedia

Durante un’intervista rilasciata a Channel 4 News, Pete Doherty ha parlato del suo periodo di disintossicazione prima del concerto del Bataclan, in modo da arrivare pulito all’appuntamento con il pubblico di Parigi.

«Quando ci è stato detto “riaprirete il Bataclan” ci siamo sentiti molto onorati perché, durante la storia, così tante persone sono morte per difendere Parigi, fra le barricate o sotto il Nazismo – ha detto Doherty – Parigi è una di quelle cose per cui sarei felice di morire, insieme all’amore e al QPR» ha aggiunto il cantante, da sempre grande tifoso della squadra di calcio londinese del Queens Park Rangers.

Doherty ha poi parlato di come abbia sentito il bisogno di ripulirsi dalla dipendenza agli oppiacei, spinto soprattutto dall’invito a suonare al Bataclan, la sala concerti in cui lo scorso novembre hanno perso la vita 89 persone in un attacco terroristico: «Dovevo ripulirmi per il Bataclan, volevo suonare pulito, perché quando è troppo è troppo».

Peter Doherty talks about reopening the Bataclan

"Paris is probably one of the few things I would be happy to die for, along with love and QPR."

Peter Doherty talks about reopening the Bataclan and his struggle with drug addiction

Pubblicato da Channel 4 News su Giovedì 8 dicembre 2016

Il cantante ha poi aggiunto di come, dopo lo show di Parigi, si sia deciso a proseguire sulla strada della sobrietà, anche in vista dei suoi concerti londinesi di questa settimana: «Ho pensato “fanculo suonerò pulito anche a Londra” e vediamo cosa succede, ho fatto un sacco di grandi serate lì ma non me ne ricordo nemmeno una – ha rivelato Doherty – mi piacerebbe trovarmi finalmente pulito davanti al pubblico britannico, e iniziare un nuovo capitolo della mia vita».

Raccontando della sua recente lotta alla dipendenza da oppiacei, Doherty ha raccontato di cinque terribili giorni a Buenos Aires, passati in crisi d’astinenza finché “non è successo improvvisamente” che il suo corpo si adattasse alla sobrietà: «Ora che sono pulito sento il bisogno di andare a trovare mia madre e mio padre e di comporre nuova musica».

Alla domanda riguardo all’eventualità di nuovi lavori firmati Libertines, soprattutto in seguito alla reunion con l’amico Carl Barat andata in scena al Bataclan, Doherty ha confessato: «I Libertines sono un viaggio lungo una vita assieme ai miei più cari amici, che per una ragione o per l’altra non finirà mai».

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