La battuta che girava era questa: Peter Gabriel fa di tutto pur non di lavorare al nuovo album. Fa cose come, ad esempio, venire in Italia con la figlia Anna per presentare il libro fotografico di lei. S’intitola Eye-D, gioco di parole fra “eye”, occhio, e “ID”, identità. Uscito in Italia per Rizzoli Lizard, presenta una cinquantina di ritratti ravvicinati di altrettante celebrità di cui non vediamo molto altro se non un occhio. L’idea è che gli sguardi rivelino stati d’animo e verità profonde.
«Una delle funzioni dell’arte dovrebbe essere quella di permetterti di vedere in un modo nuovo ciò che già conosci», dice Peter Gabriel a proposito del libro. «Molti di questi volti vi risulteranno familiari, ma queste foto non sono né ritratti costruiti con cura né scatti casuali. Sono primi piani: come quando si sbircia attraverso una porta lasciata socchiusa, ci offrono uno sguardo furtivo su un mondo privato e interiore».
Tutto, insomma, pur di non finire un disco che è nell’aria da anni. Ma a quanto pare ci siamo, anche se la cautela è d’obbligo per uno come Gabriel che già all’uscita del precedente Up diceva che avrebbe cambiato metodo di lavoro e pubblicato dischi a distanza ravvicinata. Era il 2002, sono passati 19 anni e non si è ancora sentito un vero disco di inediti, ma colonne sonore, live, reinterpretazioni del vecchio repertorio, cover.
In un’intervista al settimanale Specchio Gabriel ha detto che il nuovo album «arriverà prima di quanto pensiate». Alla presentazione di Eye-D che si è tenuta ieri sera presso la Santeria di Milano, Gabriel ha risposto a una domanda sull’album posta da Carlo Massarini, che presentava la serata. Sta lavorando con un gruppo di musicisti che comprende Manu Katché alla batteria. L’ultima sessione si è tenuta due settimane fa. «Abbiamo cominciato a lavorare su 23 cose. Sto ancora scrivendo e mi piace lavorare con la band. Bisogna vedere che cosa funziona e cosa non funziona ed è un processo lungo. Devo mettere a posto alcuni testi, ma il processo è in corso».
Gabriel non ha confermato né smentito la voce riportata da Massarini secondo cui potrebbe uscire della musica addirittura in dicembre. Ha invece parlato dell’amicizia con Youssou N’Dour e delle partite a tennis con Robert Plant, entrambi ritratti dalla figlia nel libro. Ha anche parlato del tour in double bill con Sting come di una miscela di rivalità e amicizia. Qual è stata la cosa migliore di quella tournée? «I soldi».
Come annunciato dalla sindaca uscente Raggi, nel settembre 2022 Roma ospiterà il festival Womad ideato da Gabriel negli anni ’80 per celebrare forme di musica di tutto il mondo. La prima edizione nel 1982 andò talmente male, a causa dei costi alti, che pur di raccogliere i soldi necessari a ripianare i debiti Gabriel accettò di tornare per un giorno a esibirsi con i Genesis Da allora, Womad è diventato uno dei simboli di integrazione di musiche “altre” in occidente.