PJ Harvey ha espresso il suo parere riguardo la Brexit. E l’ha fatto due volte in pubblico, una volta a Glastonbury e poco dopo al Down the Rabbit Hole Festival.
Per commentare il referendum di giovedì, ha letto una poesia del 1624, scritta da John Donne intitolata No Man is an Island.
Durante il set al festival olandese, ha definito il giorno del referendum per lasciare l’UE, “molto strano per parecchi di noi”.
Qui di seguito la poesia in inglese e sotto la traduzione italiana.
“No man is an island entire of itself; every man
is a piece of the continent, a part of the main;
if a clod be washed away by the sea, Europe
is the less, as well as if a promontory were, as
well as any manner of thy friends or of thine
own were; any man’s death diminishes me,
because I am involved in mankind.
And therefore never send to know for whom
the bell tolls; it tolls for thee.”
Nessun uomo è un’isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte della Terra.
Se una zolla viene portata via dall’onda del mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un promontorio fosse stato al suo posto,
o una magione amica o la tua stessa casa.
Ogni morte d’uomo mi diminusce,
perché io partecipo all’umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
Essa suona per te.