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Pupi Avati su Lucio Dalla: «Una cura ormonale potrebbe avere avuto riflessi in ambito sessuale»

Nel ricordare l’amico scomparso undici anni fa, il regista ha detto che la cura che la madre di Dalla gli fece fare perché non cresceva potrebbe avere avuto altre conseguenze
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Foto: Mondadori via Getty Images (1), Leonardo Cendamo/Getty Images (2)

Di certo erano molto amici e li accomunava, oltre alla passione per la musica, anche il fatto di dire spesso e volentieri quello che pensano in pubblico senza curarsi troppo delle conseguenze. In un’intervista pubblicata da La Stampa, Pupi Avati ha ricordato Lucio Dalla sostenendo che il cantautore non fosse omosessuale, ma che potrebbe esserlo diventato dopo una cura ormonale.

Dalla, che è morto l’1 marzo 2012, ha avuto da bambino problemi nello sviluppo. Il soprannome Briciola, affibbiatogli dai compagni di classe, lo faceva soffrire. Per questo la madre Iole, che lo amava molto e «sospettava fossi un genio» come raccontò lui stesso, andò nel panico perché il figlio non cresceva. Per contrastare questa tendenza lo sottopose a cure ormonali che, però, invece di farlo crescere, gli fecero spuntare una spessa peluria su tutto il corpo. Per il regista e amico, le conseguenze di quelle cure potrebbero anche essere state altre.

«Lucio non cresceva», ha detto il regista alla Stampa, «la mamma gli fece fare una cura a base di ormoni che in qualche modo lo ha compromesso. Non solo non è cresciuto, ma a un certo punto Lucio è diventato ispido, peloso. Non so se questo mutamento abbia avuto riflessi in ambito sessuale».

«In che senso?», chiede l’intervistatore. Avati: «A Lucio, nel periodo in cui suonavamo insieme, piacevano moltissimo le ragazze, era un assatanato delle donne, era innamorato pazzo della sorella dell’impresario Cremonini, l’attrazione per il mondo femminile era in lui presente e inequivocabile. Poi, a un certo punto della sua vita, qualcosa cambiò».

Il cambiamento ha talmente suggestionato il regista che l’ha inserita in una sua pellicola: «È una storia che ho in qualche modo trasferito nel mio film Regalo di Natale, ho raccontato il cambiamento di sessualità di uno degli amici. Allora era diverso, non è come oggi, certe cose si vivevano con impaccio e imbarazzo. Lucio chiuse tutti i rapporti con le persone del prima, credo anche un po’ per quella ragione. È un problema che tutti noi amici abbiamo vissuto, io di sicuro. Con Lucio, in tutta la mia vita, ho parlato di qualunque cosa, tranne che di questo aspetto. Mai».

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