La visibilità ormai incontenibile di Fedez e il suo appoggio al MoVimento 5 Stelle hanno portato alla luce l’insofferenza di gran parte del nostro hip-hop per lo stato in cui versa la nazione. Nei due album rap attualmente in top ten, Pop-hoolista di Fedez e Non siamo più quelli di Mi Fist dei Club Dogo, le entità “Italia” e “Italiani” vengono ripetutamente demolite.
È anche un tantino naturale: il Paese non vive il suo momento più florido, quindi impossibile aspettarsi i toni indulgenti di Viva l’Italia di De Gregori. Peraltro, lo sfogo verso la madrepatria, da Dante Alighieri ai giorni nostri, è sempre stato accolto da discrete fortune, anche in altri generi, da Giorgio Gaber agli Skiantos, fino ai casi più recenti di Zen Circus e Lo Stato Sociale.
E anche tra gli idoli transgenerazionali si riscontra una qualche riproposizione dell’insoddisfazione del Paese – tuttavia, come nel Ligabue de Il sale della terra, non si arriva a un’esplicita invettiva contro il Paese e noi che lo abitiamo, che pare invece essere diventata uno dei cliché del rap accanto alla legittimazione del proprio successo, alla provenienza dalla strada, alla facilità nel rimorchiare la nostra disinvolta fidanzata, e alla propria (eufemismo) approvazione per le droghe leggere.
Così, per nulla blanditi dal successo ostentato, i nostri rapper nelle loro frequenti “Avvelenate” si trovano più in sintonia con il rancore tipico dei commenti sui quotidiani on line. Anche se bisogna dargli atto che termini scemotti come “italiota” o “itagliani” compaiono di rado. Il quadro che segue è ampio eppure non definitivo: altro c’è in giro, altro arriverà… Oppure chissà, magari un domani li ritroveremo tutti, come quel tale, a pensare positivo.
(nota di metodo: le rime riportate vengono ricondotte al brano in cui appaiono, anche se si tratta di un featuring, come per esempio l’intervento di Marracash in Qualcuno normale di Fabri Fibra, o Ted Bee in Paradiso italiano di Marracash medesimo)
Fedez
“Volevo fare un pezzo che lanciasse un bel messaggio ma in Italia vendi solo quando fai testi un po’ a casaccio”. (Mentine)
Gué Pequeno
“Gli italiani non stanno senza il calcio, le italiane non stanno senza il… vabbè”. (R.E.B.)
Jake La Furia
“Dico l’Italia fa schifo e sono un alieno, poi lo dicono gli altri e gli dicono “genio” (La guerra dei poveri)
Nitro
“Odio l’Italia perché mi annoia e non cambia, poi si stupisce se vede una suora che canta”. (Non sopporto)
Caparezza
“La mia nazione lascia tutti senza fiato – ma quale Italia agli italiani? L’italia alita gli ani”. (Alita gli ani)
Club Dogo
“Zio, meglio le brutte abitudine apprese da ieri, i brutti pensieri. Meglio che questo paese bugiardo guidato da infami e da carabinieri. La fine del mondo qua frà non farà danni: resta in Italia e ti salvi, frà siamo indietro 10 anni”. (Cattivi esempi)
Fabri Fibra
“Ho sbagliato a credere che qualcosa qui cambi. Vedo la rassegnazione anche nei più grandi”. (Dagli sbagli si impara)
Clementino
“Porto una croce come Gesù Cristo sul calvario – è quella di essere Italiano”. (O vient’)
Articolo 31
“Datemi Fiorello e Panariello alla TV, sono l’italiano medio nel blu dipinto di blu. Io sono un italiano e canto, non togliermi il pallone e non ti disturbo più”. (L’italiano medio)
Club Dogo
“Per fare il botto in Italia ci vuole un leccaculo. Per fare l’Italia ci vuol la mafia fra lo sai anche te”. (Saluta i king)
Fedez
“Un italiano su tre vive a casa dei genitori, il problema è che gli altri due sono i genitori. È noto che l’italico soffre stress post-traumatico da cellulare scarico”. (Generazione bho)
Noyz Narcos
“In culo se ne deve annà, st’Italia”. (Via con me)
Fabri Fibra
“In Italia la bella vita, in Italia le grandi serate e i gala, in Italia fai affari con la mala, in Italia il vicino che ti spara”. (In Italia)
Jake La Furia
“Guardano il pallone e vanno nel pallone, tappati il naso se passi perché l’Italia è marcia. Siamo campioni a scopa, la fogna dell’Europa”. (Inno nazionale)
Noyz Narcos
“Questa Italia è marcia piu degli organi nella mia pancia”. (Monster)
Marracash
“Cari Fratelli d’Italia l’Italia non si desta, è uno scempio, fanno bordello in centro solo per la Champions”. (Paradiso italiano)
Club Dogo
“Tu succhi, io spacco. In Italia non cambia mai un cazzo, di fatto”. (Sayonara)
Ensi
“Welcome to Italia, bel paese di pizza, mandolino, mafiosi e raccomandati, la meritocrazia è fra i reati. I politici qui chiavano e ci mandano all’inferno, in Egitto vanno in piazza e gli ribaltano il governo”. (Il resto del mondo)
Ted Bee
“È il Paese delle barzellette, seh, di culi e tette. Finisci che ti credono profeta se fai il rapper. Non penso che a stare uniti e saldi basti uno stendardo. Pensaci: Garibaldi era un mercenario!” (Paradiso italiano)
Club Dogo
“Dacci oggi il nostro doping quotidiano che ci salvi dal governo e ci salvi dal Vaticano. Dacci oggi il nostro doping quotidiano che per oggi mi faccia scordare di essere italiano”. (Anni zero)
Marracash
“Malato di noia – è mia la colpa. E pure ‘sto Paese che insomma toglie la voglia… appizzo una jolla”. (In down)
Fabri Fibra
“Tutti inculano tutti in Italia – praticamente qui da noi già si nasce con un cazzo nel culo”. (Che Tempi)
Gué Pequeno
“Come mai l’italiano mette la passione solo per il calcio. Come mai solo qua più son troie più fanno le sante”. (Come mai – Itaglia)
Ensi
“In Itaglia c’è chi scappa, chi ci resta alla fine poi scoppia, chi ci prova e la legge lo acchiappa, la tenaglia in Itaglia”. (Come mai)
Emis Killa
“Si sta meglio all’estero, piu cresco e piu capisco”. (Il resto del mondo)
Fabri Fibra
“Ti sbagli, non siamo davvero come dicono quei giornali europei. Siamo peggio”. (Mille domande)
Marracash
“Questa è la storia di un ragazzo che si è arrampicato in cima a un palazzo di 50 piani, ma il suo paese sta precipitando e anche lui allora decide di buttarsi giù. Ogni giorno il paese e il ragazzo si ripetono per farsi coraggio. FINO A QUI TUTTO BENE. FINO A QUI TUTTO BENE”. (Il divo)
Ghemon
“In Italia si fa a gara a chi le spara più grandi parlando di sé”. (Scusa)
Jake La Furia
“Il mio Paese è sotto terra, frate scava e vieni fuori tipo zombie”. (Non affondiamo mai)
Mondo Marcio
“Che cosa vuole, io non ho fatto nulla tenente. L’italiano solo se sgamato si pente”. (Cose dell’altro mondo)
Fabri Fibra
“Come gli Abba, in Italia gridi Mamma mia – ma dalla rabbia”. (Pronti, partenza, via)
Salmo
“Il paziente è morto, stecchito, sepolto, credimi! Come il Paese, tra mafia e debiti”. (Death USB)
Fedez
“L’italiano batte le mani quando il suo aereo atterra ma non batte ciglio quando il Paese affonda. L’italiano va allo stadio come se stesse andando in guerra e poi se ne va in guerra come se andasse allo stadio. E in Italia le mamme fanno le raccomandazioni mentre i figli di papà si fanno le raccomandate”. (Pop-hoolista)
Club Dogo
“Certe volte dire bella vita è una contraddizione come dire guerra santa o futuro in questa nazione, dove ti entrano nei sogni tipo inception, la mia gente striscia poi viene schiacciata tipo insetto”. (Se tu fossi me)
Inoki
“Io lo vedo come vivono le persone in questa mia nazione, perciò rifiuto il vostro tricolore. Quindi se e cosi che va, fanculo a quest’Italia”. (Il mio Paese se ne frega)
Fabri Fibra
“In Inghilterra sei al verde? Avrai un sussidio. In Italia sei al verde? Io non ti invidio. In Italia sei gay? Ti sfotte la gente. In Inghilterra sei gay? Ti fanno dirigente”. (Speak English)
Ma non potevamo lasciarvi così. C’è anche dell’ottimismo. Magari non siamo dalle parti di Toto Cutugno e Mino Reitano, ma è corretto dare spazio anche a quel piccolo campione di rime affettuose.
Clementino
“E la nostra bella Italia è questa fra’. Siamo la Grande bellezza fratello come Sorrentino. Sulla fascia veloce correndo Valentino. Qui la vita è bella Benigni e Leonardo da Vinci. La pasta coi ricci, la musica buona, radici. Il Colosseo, il Duomo, il Carnevale di Venezia, il mare col Vesuvio a Napoli, la mia salvezza”. (Made in Italy)
Emis Killa
“Io amo l’Italia perché è imprevedibile”. (Maracanà)
Don Joe & Shablo
“In Italia non va in Italia non va in Italia non va. Però in fondo rimango qua”. (Il resto del mondo)