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Rinasce Cramps Records, etichetta anomala del rock italiano

Dagli Area di Demetrio Stratos agli Skiantos, la label fino al 1980 ha fatto dell'eccentrico il suo modus operandi. Oggi ritorna, capitanata da Boosta dei Subsonica

Foto: Chiara Mirelli

Dagli Area di Demetrio Stratos a Finardi, da Alberto Camerini agli Skiantos, Cramps Records si è sempre ritagliata un posto di rilievo nella musica anomala di questo paese. Non solo un’etichetta discografica, nata nel 1972 da un’idea di Sergio Albergoni e Gianni Sassi, ma una vera incubatrice di talenti eccentrici che andava ben oltre al lavoro di pubblicazione. Il nome Cramps infatti non è altro che l’acronimo di Clubs, Records, Agency, Management, Publishing, Spettacoli.

Ma come tutte le belle cose, prima o poi l’avventura finì. Col 1980, il lavoro di Cramps si arrestò bruscamente, oppresso da spese di gestione insostenibili e dalla stessa diversità ideologica di artisti che inizialmente aveva dato all’etichetta il suo carattere unico.

Avanti veloce fino al 2013, quando la Sony Music prima acquisisce il catalogo e poi, oggi, ne rilancia finalmente il nome. Come tutte le cose belle infatti Cramps non può morire, semmai può rinascere.

Alla guida della nuova Cramps ci sarà uno che di musica se ne intende, Davide Boosta Dileo dei Subsonica, e che sicuramente potrà restituire alla label il vecchio lustro a cui uno associa il nome e il logo. Nel concreto, la prima mossa sarà quella di (ri)lanciare l’etichetta il 17 giugno a Milano presso il Mare Culturale Urbano, alla presenza di Boosta e degli showcase di The Minis e Massaroni Pianoforti.

“C’era una volta… CRAMPS” dice Boosta. “E da oggi, c’è di nuovo. Cruda, vera, poetica. E bellissima”.

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