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Ringo Starr: nei Beatles «non andavamo d’accordo. Paul era workaholic, per questo abbiamo fatto tanti dischi»

L'ex Fab Four è tornato a parlare dei rapporti tra i membri dei Beatles e di come questi (non) abbiano influenzato la produzione musicale del gruppo. Nel suo futuro, invece, potrebbe arrivare un disco country: «Ho già dieci tracce pronte. Amo il country da quand'ero ragazzo»

Foto: elaborazione su immagine stampa

«No, non andavamo d’accordo. Eravamo quattro ragazzi, litigavamo sempre. Ma nessun litigio, a discapito di quanto fosse intenso, si immischiava mai con la musica. Quando ci mettevamo sotto, davamo tutti il meglio di noi. Tutto questo non avveniva nei primi tempi del gruppo, ma credo che anche questo sia solo naturale».

Così ha spiegato Ringo Starr, oggi quasi 84 anni, ai microfoni di AXS TV e al giornalista Dan Rather. Ricordando i tempi del gruppo, il batterista ha parlato di come le relazioni tra i membri avessero dato forma anche alla produzione musicale dei Fab Four. Nello specifico, la personalità di Paul McCartney, secondo Starr, li avrebbe influenzati parecchio.

«A un certo punto ci ritrovammo ognuno con la nostra vita, io avevo dei bambini, e rischiavamo di perdere la bussola su quanto di noi dare al gruppo, quanto alle vite dietro le quinte. Ancora oggi, devo ringraziare Paul. Lui era il workaholic di noi quattro, ed è per questo che abbiamo fatto così tanti dischi. Io e John ne avremmo fatti molti di meno. Ce ne stavamo seduti a ciondolare, poi arrivava Paul e ci risvegliava: “Dai ragazzi”, e andavamo a lavorare».

E, parlando di lavoro, proprio questo 31 maggio uscirà in versione fisica il nuovo EP di Starr, Crooked Boy (già uscito in digitale), con quattro brani originali scritti e prodotti da Linda Perry. Starr ha descritto così, in un’intervista riportata dall’Ansa, il suo lavoro con Perry per l’album: «Le ho dato carta bianca, non ho chiesto nulla. Solo di scrivere una canzone rock, ed è Gonna Need Someone. Il risultato è un EP fantastico. Abbiamo lavorato a distanza: lei lo ha prodotto nel suo studio e mi ha inviato le tracce, io le ho completate inserendo batteria e voce. Il suo modo di scrivere canzoni è fantastico e suona alla grande. Insieme abbiamo riso, ci siamo divertiti, ora siamo diventati amici».

Nel futuro, invece, potremmo trovarci a vedere anche l’ex Beatle saltare sul carro del country, con un progetto a cui Starr sta lavorando insieme al produttore T Bone Burnett: «Ho già dieci tracce pronte per un vero album, è un periodo pieno. Era tanto che non facevo una cosa così. Un disco country. Amo la musica country da quand’ero ragazzo: Liverpool, dove sono cresciuto, era un porto e lì passava di tutto, anche gli americani con la musica country».

Al 2023 risale invece l’ultima (per ora) collaborazione proprio con McCartney: «[Paul] ha un cuore grande e siamo ancora grandi amici, è sempre bello collaborare con lui». Intanto, dal 22 maggio ricomincia il tour di Starr con la sua All-Starr Band, che avrà un capitolo americano: si parte il 22 maggio a Las Vegas. Starr sarà accompagnato sul palco da Steve Lukather, Edgar Winter, Colin Hay, Warren Ham, Hamish Stuart e Gregg Bissonette.

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