Robert Smith ha parlato apertamente delle pratiche predatorie di vendita dei biglietti per il tour nordamericano dei Cure dell’anno scorso, ricordando i suoi obiettivi di mantenere i biglietti a basso costo.
«È stato uno di quei momenti in cui ho pensato, ‘No, non lascerò perdere’», ha detto al New York Times in un’intervista di venerdì. «E così non l’ho fatto».
La strategia di Smith rimane il gold standard del modo in cui gli artisti possono mantenere i biglietti dei concerti a prezzi umani. Ha utilizzato lo scambio di biglietti fan-to-fan per rendere più difficile per i bagarini di vendere biglietti a prezzi enormi e si è rifiutato di utilizzare i famosi prezzi dinamici che invece artisti come Bruce Springsteen e Oasis hanno utilizzato per aumentare i prezzi, definendo questa metodologia una «truffa guidata dall’avidità».
«Ma la maggior parte degli artisti si nasconde dietro il management», ha detto Smith all’inizio di questo mese. «Oh, non lo sapevamo, dicono. Lo sanno tutti. Se dicono di non saperlo, o sono fottutamente stupidi o mentono».
Tuttavia, la vendita aveva fatto arrabbiare i fan ancora una volta. Poco dopo che i biglietti erano stati messi in vendita, al centro delle critiche erano finite le commissioni di Ticketmaster, che in alcuni casi erano più costose dei biglietti stessi. Smith ha scritto all’epoca di essere “disgustato” e aveva chiesto a Ticketmaster di giustificare come ciò fosse accaduto. Il giorno dopo la compagnia ha emesso rimborsi parziali.
In una dichiarazione al Times, Ticketmaster ha affermato che gli spettacoli dei Cure erano atipici, dato che erano molto più economici rispetto agli altri: «A merito dei Cure, il prezzo dei loro biglietti era talmente più basso del solito che persino le commissioni più piccole stabilite dai locali non avevano senso. Siamo intervenuti per aiutare i fan rimborsando le commissioni», ha affermato Ticketmaster. «E da allora, abbiamo monitorato attivamente le commissioni sui biglietti a basso prezzo. Alcuni locali riducono le commissioni, altri le lasciano così come sono e in alcuni casi Ticketmaster è intervenuta per coprirne una parte».
Se c’è qualcosa che Smith sembra volere di più dagli altri artisti è che si facciano avanti, anche da soli. «La gente è terrorizzata di turbare Live Nation e Ticketmaster», ha detto Smith. «È davvero bizzarro, in realtà, perché il potere dell’artista è il potere supremo».