Sta girando molto sui social la storia di Khasha Zwan, vero nome Nazar Mohammed, il comico (e poliziotto) afgano ucciso un mese fa dai talebani. Gira in particolare il video dell’arresto, prima della morte: l’uomo è in auto ammanettato, sembra che faccia battute nonostante la situazione drammatica e viene schiaffeggiato dai suoi aguzzini armati.
In un primo momento i talebani avevano negato di averlo ucciso. Circa un mese fa, dopo la pubblicazione del video, il portavoce Zabihullah Mujahid ha ammesso che il comico è stato ucciso senza alcun processo, accusato in quanto membro della polizia di Kandahar di essere implicato nella tortura e nella morte di alcuni talebani. Mujahid ha detto che i responsabili della morte di Mohammed verranno processati.
Della vicenda ha scritto gli altri Sergio Conforti, in arte Rocco Tanica, musicista (Elio e le Storie Tese), autore televisivo, scrittore, attore. Lo ha fatto su Instagram postando un ritratto di Khasha Zwan.
«Nazar Mohammad, conosciuto come Khasha Zwan. Torturato e ucciso dai talebani perché era un comico e non li temeva», scrive Rocco Tanica. «Li ha presi per il culo fino all’ultimo, quando era già legato, poco prima che lo ammazzassero».
«Ricordiamoci di lui» continua Conforti «la prossima volta che sentiamo parlare di quella mostruosità di #cancelculture, l’arte violenta della riscrittura della Storia e della pianificazione fascista del futuro. Non lasciamo passare la minoranza violenta che si ritiene “offesa” dalla satira. Perché la sola differenza tra quella feccia e i talebani sono i mitra».