Ieri sera, alla vigilia del 79esimo compleanno, Roger Waters ha diffuso sui social una lettera aperta a Olena Zelenska. Alcuni giorni fa, in un’intervista alla BBC, la moglie del presidente Volodymyr Zelensky ha detto che «se il sostegno all’Ucraina fosse stato più forte, la crisi sarebbe stata più breve» (e che, pur riconoscendo l’impatto economico delle sanzioni anche sull’occidente, mentre gli inglesi «contano i penny, gli ucraini contano i morti»).
Introdotta da un passo di Wish You Were Here (“scambieresti un ruolo di comparsa nella guerra con un ruolo da protagonista in una gabbia?”), la lettera comincia così: «Il mio cuore soffre per lei e per tutte le famiglie ucraine e russe devastate dalla terribile guerra in Ucraina». Dopo aver citato il passaggio dell’intervista alla BBC sul fatto che aiuti più sostanziosi accorcerebbero la guerra, Waters continua scrivendo che «se per “aiuti all’Ucraina” intende forniture di armi dal parte dell’Occidente, temo che stia facendo un tragico errore. Gettare benzina, sotto forma di armamenti, sul fuoco, non è mai servito per accorciare un conflitto». Secondo Waters, chi rifornisce di armi l’Ucraina, principalmente gli Stati Uniti, «ha dichiarato apertamente di voler far durare la guerra il più a lungo possibile».
Citando il programma col quale Zelensky ha vinto le elezioni del 2019, Waters fissa due punti: «Porre fine alla guerra civile nell’Est del Paese, pacificando il Donbas e concedendo parziale autonomia a Donetsk e Luhansk» e «ratificare e implementare gli accordi di Minsk 2». Secondo Waters, Zelensky ha «fatto marcia indietro ignorando il mandato popolare» facendo prevalere «decisioni totalitarie e antidemocratiche sulla volontà del popolo ucraino, e da allora a governare il Paese sono le forze del nazionalismo estremo che si annidavano malevole nell’ombra».
Waters attribuisce la responsabilità del conflitto non all’invasore, ma al nazionalismo ucraino colpevole di «avere oltrepassato le linee rosse stabilite molto chiaramente da anni dalla Federazione Russa, e di conseguenza loro, i nazionalisti estremisti, hanno indirizzato il Paese verso questa guerra disastrosa».
Infine: «Se ho torto, mi può gentilmente aiutare a capire il motivo? Se invece ho ragione, mi aiuti nel mio sforzo sincero di convincere i nostri leader a fermare il massacro, un massacro che serve solo agli interessi delle classi dirigenti e dei nazionalisti estremi qui in Occidente e nel suo bel Paese, a spese della gente comune sia qui in Occidente che in Ucraina, e anzi ovunque nel mondo. Non sarebbe meglio chiedere l’attuazione delle promesse elettorali di suo marito e porre fine a questa guerra letale?».