Roger Waters ha detto la sua su Bono degli U2 e sulle posizioni del frontman sul conflitto tra Israele e Palestina. Dopo gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, infatti, Bono aveva dedicato Pride (In The Name of Love) alle vittime della popolazione israeliana durante un concerto allo Sphere di Las Vegas, rivolgendo un omaggio particolare a coloro che erano caduti durante l’attacco al rave party.
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Ora, a qualche mese di distanza, Waters è tornato sull’argomento durante un’intervista a Al Jazeera sulla situazione in Medio Oriente. «Chiunque conosca Bono dovrebbe metterlo a testa in giù e scuoterlo fino che smette di essere una merda enorme», ha detto senza mezzi termini il musicista attaccando il collega, «mia madre mi ha insegnato che quando devi affrontare un problema difficile la cosa da fare è leggere leggere leggere. E poi fare la cosa giusta».
E ancora: «Bisognerebbe dire a ’ste persone che la loro opinione è disgustosa e degradante quando decidono di schierarsi con i sionisti. (…) Quello che Bono ha fatto allo Sphere a Las Vegas, cantando della Stella di David (il riferimento è al testo di Pride cambiato per l’occasione in “Early morning, Oct. 7, the sun is rising in the desert sky / Stars of David, they took your life but they could not take your pride”, nda), è stata una delle cose più disgustose che abbia mai visto in vita mia».
Non è la prima volta che Waters è, diciamo così, critico con gli U2. «Far volare un aereo sul pubblico, come succedeva nel tour di The Wall, è una tecnica teatrale perfettamente accettabile», ha detto in questa intervista del 2019. «Ricordo che all’epoca, nel 1979, Bono ci criticò. Gli U2 erano una piccola band, e diceva (imita l’accento irlandese): “Oh, non sopportiamo tutte quelle esagerazioni teatrali dei Pink Floyd. Noi suoniamo solo la nostra musica, ci bastano le canzoni e bla bla bla”. Davvero? Poi per il resto della loro carriera non hanno fatto altro che copiare quel che facevo io e ancora lo fanno. Gli auguro buona fortuna, certo, ma che stronzata».