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Roger Waters contro Thom Yorke: «È un cogli*ne, si crede brillante ma è un insicuro»

L'ex Pink Floyd è tornato a dire la sua sul leader dei Radiohead per la questione palestinese: «Non è in grado di sostenere una conversazione»

Foto: Kate Izor (1) e Luca Carlino/NurPhoto via Getty Images (2)

Sono passati anni ma l’acredine tra Roger Waters e Thom York non pare essersi affievolita. Tutto era cominciato nel 2017 quando l’ex Pink Floyd aveva firmato una lettera – insieme a Thurston Moore, Ken Loach e altri artisti – per chiedere ai Radiohead di non esibirsi nella data prevista a Israele accusato di aver creato «un sistema di apartheid imposto sulle persone palestinesi». Dal 2011 infatti Waters supporta il movimento BDS (boicottaggio, disinvestimento e senzioni).

In una recente intervista per il podcast The Empire Files, Waters è così tornato sull’argomento: «Ho scritto a Thom York un’email in cui mi gli dicevo “mi spiace tu abbia pensato che io sia stato provocatorio”. E lui mi hai risposto: “Di solito, le persone che si trovano da una parte o dall’altra di un argomento hanno almeno la decenza o la grazia per avere una conversazione”».

Continua Waters: «Così gli ho risposto: “Thom ma guarda che sia io che quelli del movimento BDS stanno provando ad avere una conversazione con te da mesi”». Conclusa la conversazione, questa l’opinione dell’artista: «Quel ragazzo è un coglione».

Waters ha poi commentato uno degli ultimi fatti di cronaca riguardanti Yorke, ovvero l’aver interrotto un concerto dopo essere stato fischiato da un manifestante pro-Palestina: «È una persona rotta. È ovviamente molto, molto insicuro. Ovviamente pensa di essere molto brillante, ma non lo è. Quindi non è in grado di sostenere una conversazione».

Sempre durante l’intervista Waters non ha risparmiato neanche Jonny Greenwood, altro membro dei Radiohead, che quest’anno ha lavorato con il musicista israeliano Dudu Tassa con il quale si è esibitito a Tel Aviv (dove pare abbia partecipato, il giorno primo dello show, a una manifestazione che chiedeva il rilasciato degli ostaggi israeliani): «Non ci sono discussioni da fare. C’è un oppresso e un oppressore. L’oppresso è il popolo indigeno della Palestina e l’oppressore sono i coloni provenienti dal Nord America e dal Nord Europa. Non c’è nulla di difficile da capire: non è un conflitto, Thom e Jonny, è un genocidio».

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